Tenecteplase

Tenecteplase

 

Viene principalmente utilizzato per prevenire il decesso associato a un infarto acuto del miocardio.

 

Che cos’è il tenecteplase?

E’ un attivatore tissutale del plasminogeno che promuove la sintesi di una sostanza in grado di dissolvere i coaguli di sangue potenzialmente dannosi per la salute.

 

Come si assume il tenecteplase?

Si somministra mediante infusioni direttamente in vena.

 

Effetti collaterali del tenecteplase

Può aumentare il rischio di emorragie. Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

senso di nausea

conati di vomito

stato febbrile

 

È importante ricorrere subito alle cure medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

emorragie o lividi

imminente sensazione di svenimento

battito rallentato o irregolare

cambiamenti della cute, come decolorazione

gonfiori diffusi

sensazione di caldo

stato febbrile

dolore

improvviso dolore a gambe o piedi, dita violacee, ulcere ai piedi

gonfiore, forti dolori o sintomi di infezione alle dita di mani o piedi

debolezza a livello muscolare o perdita della funzione dei muscoli

perdita del controllo dell’intestino o della vescica

forte dolore alla parte alta dello stomaco che si irradia alla schiena

intorpidimento, debolezza o pizzicore a gambe o piedi

improvvisi intorpidimenti o debolezza

difficoltà a parlare o a mantenere l’equilibrio

problemi visivi

minzione ridotta

dolore, sensibilità o debolezza muscolare ingiustificate, soprattutto in presenza di febbre, stanchezza insolita e urine scure

 

Controindicazioni e avvertenze

Potrebbe essere controindicato in caso di emorragie interne, ictus e traumi, interventi chirurgici al cervello o al midollo spinale negli ultimi 2 mesi, pressione alta, tumori al cervello, aneurismi, malattie emorragiche o problemi di coagulazione e malattie genetiche che colpiscono i vasi sanguigni cerebrali

Prima della somministrazione è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare anticoagulanti, dipiridamolo, aspirina, eparina o altri farmaci per il trattamento o la prevenzione dei coaguli di sangue)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di emorragie interne, pressione alta, tumori cerebrali, endocardite batterica, emorragie gastrointestinali o delle vie urinarie, malattie epatiche o renali, aneurismi, malattie genetiche che colpiscono i vasi sanguigni cerebrali ed ictus

in caso di recenti biopsie

in caso di recente parto

in caso di gravidanza o allattamento

in caso di recenti traumi

in caso di recenti interventi chirurgici

 

Tenosinovite stenosante (dito a scatto)

Tenosinovite stenosante (dito a scatto)

 

La tenosinovite stenosante, comunemente nota come dito a scatto, interessa le pulegge e i tendini della mano, indispensabili per la flessione delle dita.

I tendini funzionano come delle lunghe funi e connettono i muscoli dell’avambraccio alle ossa delle dita. Nelle dita le pulegge formano dei tunnel fibrosi entro cui scorrono i tendini, facilitati dalla presenza delle relative guaine. Le pulegge trattengono i tendini vicino alle ossa con lo scopo di ottenere il movimento di flessione delle dita.

La tenosinovite stenosante si presenta quando nella guaina tendinea si sviluppa una zona di rigonfiamento. Ogni volta che attraversa la puleggia vicina al rigonfiamento il tendine viene schiacciato con conseguente dolore e una sensazione di scatto nel dito corrispondente. Quando il tendine scatta produce ulteriore infiammazione e gonfiore. Si crea così un circolo vizioso che sostiene l’infiammazione, il gonfiore e lo scatto del dito. Talvolta il dito si blocca in flessione e diventa difficile e molto doloroso raddrizzarlo.

 

Quali sono le cause della tenosinovite stenosante?

Le cause di questo processo infiammatorio non sono sempre chiare. Può essere dovuto a microtraumi ai tendini flessori o a un sovraccarico funzionale, ma giocano anche un ruolo importante patologie come artrite reumatoide, diabete e gotta.

 

Quali sono i sintomi della tenosinovite stenosante?

Il dito a scatto si manifesta inizialmente con indolenzimento alla base del dito, dove può essere rilevato un piccolo nodulo.

 

Trattamento

L’obiettivo del trattamento è eliminare lo scatto o il blocco del dito e ripristinarne il normale movimento. Il gonfiore intorno al tendine flessore e alla sua guaina devono essere ridotti per consentire un migliore scorrimento nella puleggia. La somministrazione di antinfiammatori e l’applicazione di tutori possono essere indicati per diminuire l’infiammazione del tendine. Il trattamento può anche includere il cambiamento delle attività manuali.

Qualora questi trattamenti non dovessero essere sufficienti a migliorare i sintomi, al paziente può essere suggerito un intervento in day hospital. Lo scopo della chirurgia è di aprire la prima puleggia in modo che il tendine possa scorrere liberamente. Il movimento attivo del dito generalmente inizia subito dopo l’intervento e l’uso normale della mano può essere raggiunto in breve tempo.

Terapie farmacologiche per il trattamento delle aritmie

Terapie farmacologiche per il trattamento delle aritmie

 

In caso di aritmie cardiache si ricorre spesso al trattamento farmacologico attraverso la somministrazione di farmaci antiaritmici o antiaggreganti/anticoagulanti. In entrambi i casi i pazienti sono sottoposti a monitoraggio durante la terapia.

 

Di cosa si tratta?

Il trattamento farmacologico rappresenta spesso il primo presidio utilizzato per i pazienti soggetti ad aritmie cardiache. Le classi di farmaci che si utilizzano maggiormente sono gli antiaritmici veri e propri e i farmaci antiaggreganti/anticoagulanti, che spesso risultano necessari in considerazione dell’aumentato rischio trombotico di diverse aritmie.

 

L’assunzione di farmaci antiaritmici di qualunque classe rende necessario che i pazienti si sottopongano a periodico monitoraggio cardiologico allo scopo di valutarne l’efficacia e l’eventuale comparsa di effetti collaterali.

 

I pazienti che assumono farmaci anticoagulanti orali devono sottoporsi ad uno scrupoloso monitoraggio dell’entità della scoagulazione del sangue attraverso esami del sangue periodici; tali esami guidano nella scelta del dosaggio dei farmaci per poter ottenere il miglior profilo coagulativo possibile (maggior beneficio e minor rischio di effetti collaterali come il sanguinamento).

 

 

Teriflunomide

Teriflunomide

 

Si prescrive nel trattamento di alcune forme di sclerosi multipla.

 

Che cos’è la teriflunomide?

E’ un inibitore della sintesi delle pirimidine il cui esatto meccanismo di azione non è ancora stato delucidato.

 

Come si assume la teriflunomide?

Viene somministrata via bocca, sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali della teriflunomide

Può ridurre il numero di piastrine e le capacità dell’organismo di combattere le infezioni. In rari casi il suo impiego può essere associato a gravi reazioni cutanee (come la necrolisi epidermica tossica).

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

scariche di diarrea

sintomi simil-influenzali

perdita o assottigliamento dei capelli

mal di testa

dolori a livello muscolare

senso di nausea

naso chiuso o che cola

 

Occorre rivolgersi immediatamente ad un medico in caso di:

appannamento della vista

battito accelerato o irregolare

crampi muscolari

problemi respiratori (nuovi o in peggioramento)

bruciori, intorpidimenti o pizzicori (nuovi o in peggioramento)

epidermide arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

alta pressione

infezioni

problemi renali

problemi epatici

emorragie o lividi

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

stato d’ansia

vesciche nel naso o in bocca

insolite stanchezza o debolezza

pallore

 

Controindicazioni e avvertenze

E’ controindicata durante gravidanza e allattamento, in presenza di gravi infezioni non controllate, di forti indebolimenti del sistema immunitario, di gravi problemi epatici problemi al midollo osseo o di test della funzionalità epatica alterati e in caso di assunzione di leflunomide.

La sua sicurezza in presenza di tubercolosi non è stata ancora scientificamente accertata. Per questo motivo, prima di iniziare la cura potrebbe essere necessario sottoporsi ai test per escludere la malattia.

 

Prima della somministrazione è inoltre rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare leflunomide, colestiramina, atorvastatina, cefaclor, cimetidina, cirpofloxacina, furosemide, ketoprofene, nateglinide, contraccettivi orali, , anticoagulanti, duloxetina, teofillina, tizanidina, metotressato, paclitaxel, penicillina G, pioglitazone, pravastatina, repaglinide, rosiglitazone, rosuvastatina, simvastatina, zidovudina, alosetron, rifampicina, farmaci che possono causare il sistema immunitario, causare problemi ai nervi o danneggiare il fegato)

in caso di recente assunzione di altri medicinali contro la sclerosi multipla, per trattare un tumore o che potrebbero sopprimere il sistema immunitario

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi polmonari o respiratori, problemi al midollo osseo o al sangue, diabete, problemi epatici o renali, infezioni, febbre, intorpidimenti o pizzicore a mani o piedi diversi da quelli associati alla sclerosi multipla

in caso di test della funzionalità epatica con risultati alterati

in caso di vaccinazione (recente o programmata)

in caso di indebolimento del sistema immunitario

se si bevono sostanze alcoliche

in caso di dialisi

in caso di gravi reazioni cutanee conseguenti all’assunzione di farmaci

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

 

Il trattamento non deve mai esser sospeso senza previa autorizzazione medica.

Durante la cura e nei sei mesi successivi alla sua interruzione, non bisogna sottoporsi a vaccini vivi.

La teriflonomide può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto collaterale può essere aggravato dall’assunzione di alcol e da alcuni medicinali.

Teriflunomide

Teriflunomide

 

S’impiega per trattare alcune forme di sclerosi multipla.

 

Che cos’è la teriflunomide?

E’ un inibitore della sintesi delle pirimidine il cui meccanismo di azione contro la sclerosi multipla non è ancora stato accertato.

 

Come si assume la teriflunomide?

Si somministra via bocca, sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali della teriflunomide

Può ridurre il numero di piastrine e la capacità dell’organismo di combattere le infezioni. Più raramente il suo impiego può essere associata a gravi reazioni cutanee (come la necrolisi epidermica tossica).

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

scariche di diarrea

sintomi simil-influenzali

perdita o assottigliamento dei capelli

mal di testa

dolori a livello muscolare

senso di nausea

naso chiuso o che cola

 

Occorre rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

stato d’ansia

vesciche nel naso o in bocca

appannamento della vista

battito accelerato o irregolare

crampi a livello muscolare

problemi respiratori nuovi o in peggioramento

bruciori, intorpidimenti o pizzicori nuovi o in peggioramento

epidermide arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

alta pressione

infezioni

problemi renali

problemi epatici

emorragie o lividi

insolite stanchezza o debolezza

pallore

 

Controindicazioni e avvertenze

E sconsigliata durante la gravidanza e l’allattamento, in presenza di gravi problemi epatici o test della funzionalità epatica alterati, problemi al midollo osseo, gravi infezioni non controllare o di forti indebolimenti del sistema immunitario, e in caso di assunzione di leflunomide.

Non è stata ancora accertata la sua sicurezza in presenza di tubercolosi. Per questo motivo, prima di iniziare la cura potrebbe essere necessario sottoporsi ai test per escludere la malattia.

Prima della somministrazione è inoltre importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare cefaclor, cimetidina, cirpofloxacina, furosemide, ketoprofene, nateglinide, contraccettivi orali, paclitaxel, penicillina G, pioglitazone, pravastatina, repaglinide, rosiglitazone, rosuvastatina, simvastatina, leflunomide, colestiramina, atorvastatina, zidovudina, alosetron, anticoagulanti, duloxetina, teofillina, tizanidina, metotressato, rifampicina, farmaci che possono causare il sistema immunitario, causare problemi ai nervi o danneggiare il fegato)

in caso di recente assunzione di altri farmaci contro la sclerosi multipla, per trattare un tumore o che potrebbero sopprimere il sistema immunitario

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di infezioni, febbre, intorpidimenti o pizzicore a mani o piedi diversi da quelli associati alla sclerosi multipla, problemi polmonari o respiratori, problemi al midollo osseo o al sangue, diabete, problemi epatici o renali

in caso di alterati risultati dei test della funzionalità epatica

in caso di vaccinazione (recente o programmata)

in caso di indebolimento del sistema immunitario

se si bevono sostanze alcoliche

in caso di dialisi

in caso di gravi reazioni cutanee all’assunzione di medicinali

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

La cura non deve mai esser sospesa senza il consenso del curante.

Durante l’assunzione e nei sei mesi successivi alla sua interruzione non bisogna sottoporsi a vaccini vivi.

Il suo impiego può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Tale effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali.

Test cardiopolmonare

Test cardiopolmonare

 

Definizione

Il test cardiopolmonare è il completamento del normale test da sforzo, cioè il cosiddetto elettrocardiogramma da sforzo. Consente di ottenere un quadro complessivo della condizione fisiologica del paziente. Il test cardiopolmonare supera il tradizionale test da sforzo poiché, mentre per mezzo di quest’ultimo si può verificare il comportamento elettrocardiografico sotto sforzo del paziente, col test cardiopolmonare si può valutare anche l’aspetto metabolico. Il test cardiopolmonare si utilizza da alcuni anni, ma solo recentemente è diventato un esame di routine. Oggi un buon ospedale dotato di dipartimento cardiologico non può prescindere dall’averlo. Il tipo di apparecchiatura che viene utilizzato per eseguire il test da sforzo cardiopolmonare consente di misurare la ventilazione, il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica durante lo svolgimento dell’esercizio. In questo modo, con i parametri misurati si può avere un quadro complessivo dello stato fisiologico del paziente.

 

Come si esegue

L’attrezzatura consiste in un ergometro, un elettrocardiografo dotato delle 12 derivazioni standard, un pneumotacografo (che serve a misurare la ventilazione polmonare) abbinato ad un analizzatore di gas (ossigeno e anidride carbonica), il tutto gestito da un software. Il paziente viene collegato a questa apparecchiatura per mezzo di un boccaglio dotato di rilevatore del respiro. Questo strumento trasmette, analizzando respiro per respiro, l’andamento del consumo di ossigeno e la produzione dell’anidride carbonica. L’apparecchiatura consente di costruire un grafico formato da una serie di curve che illustrano il metabolismo della persona.

 

Per chi è indicato?

Questo test viene principalmente utilizzato nei casi di pazienti cardiopatici e/o broncopneumopatici. In particolare è indirizzato a tre tipologie di pazienti:

-cardiopatici ischemici per i quali è necessario verificare la riserva coronarica. Per esempio pazienti operati di by-pass coronarico, per i quali la valutazione del test serve a controllare l’eventuale presenza di ischemia da sforzo residua.

-cardiopatici e/o bronchitici cronici che stanno svolgendo un programma riabilitativo.

-pazienti con scompenso cronico cardiaco più o meno grave. Infatti, attualmente è considerato un test fondamentale nella valutazione del paziente cardiopatico da candidare al trapianto cardiaco.

Alle persone affette da patologie respiratorie, per esempio chi soffre di enfisema o di bronchite cronica, questo esame può fornire indicazioni importanti sulla gravità della malattia, sulla sua evoluzione e valutare l’eventuale approccio terapeutico-riabilitativo.

 

Duplice valutazione

Si può definire un test di valutazione funzionale completo proprio perché riesce a tracciare un profilo fisiologico completo di un soggetto sotto sforzo valutando sia l’aspetto cardiaco sia respiratorio che metabolico.

La verifica della soglia anaerobica è molto importante nell’ambito della valutazione cardiologica. Permette un adeguato controllo sull’attività fisica svolta dal cardiopatico in corso di un programma di riabilitazione. Questo grazie a parametri precisi utilizzati per impostare e monitorare il “training cardiovascolare” in sicurezza e con la certezza di ottenere un buon recupero. Infatti lavorando entro i limiti di questa soglia si ottengono effetti benefici, mentre oltre tale livello di guardia (ossia in condizioni di anaerobiosi) non si ha l’effetto allenante ricercato e si rischiano complicanze.

Soglia aerobica e anaerobica

Per mezzo di questo test si valuta la condizione di partenza e con i vari parametri ottenuti si pongono gli obiettivi che lo sportivo poi svilupperà con il suo allenatore. In particolare è importante per misurare la soglia anaerobica e programmare un allenamento in grado di elevarne il livello in modo da utilizzare il proprio “motore” a un regime di giri più alto senza andare incontro alla formazione di acido lattico in eccesso nei muscoli rispetto alla loro capacità di smaltimento, evitando in tal modo un repentino e indesiderato senso di fatica.

Per atleti e sportivi

Nell’ambito sportivo questo test serve per valutare prevalentemente persone sane, ma anche atleti o sportivi con precedenti di malattie cardiovascolari di entità molto lieve per le quali si può ipotizzare un ritorno all’attività sportiva, cercando di dare al soggetto la possibilità di recuperare le proprie capacità al 100%. Inoltre è particolarmente consigliato alle persone di mezza età che vogliono capire qual è il loro limite e quali sono i margini di miglioramento dal punto di vista cardio-respiratorio; in particolare per chi pratica sport aerobici, cioè ciclismo, mezzo fondo, maratona, sci di fondo ecc…

Per migliorare il proprio allenamento

Anche per le persone che da anni si allenano 2/3 volte a settimana può essere utile eseguire il test cardiopolmonare. Infatti, se non si hanno a disposizione certi parametri (come quelli determinati da un test cardiopolmonare) non si può sapere se correndo a una determinata frequenza cardiaca quel tipo di allenamento è utile, oppure se è troppo vicino alla soglia anaerobica o se addirittura l’ha già superata. Così si rischia di sottoporsi ad un tipo di esercizio che invece di essere produttivo è controproducente. Con la valutazione cardiopolmonare si può indicare qual è lo stato attuale della condizione fisica della persona in modo da garantirle la possibilità di un allenamento ottimale e produttivo. Per è consigliato a persone dai 35/40 anni in su che eseguono sport con un certo impegno.

In caso di iscrizione in palestra è in genere richiesto un normale certificato medico oppure una certificazione specialistica medico-sportiva fondata su una valutazione con elettrocardiogramma registrato dopo uno sforzo, perciò non paragonabile ad un test da sforzo massimale.

Nello sport professionistico le società sportive sottopongono i loro atleti (ad esempio ciclisti, podisti, calciatori…) a valutazioni periodiche obbligatorie tra cui è previsto anche il test da sforzo cardiopolmonare. Si ritiene che ciò sia auspicabile ed utile anche ai dilettanti ed ai cosiddetti amatori che si sottopongono a carichi di allenamento talvolta molto impegnativi.

 

 

Tetanitrato di pentaeritritolo

Tetanitrato di pentaeritritolo

 

S’impiega per curare l’angina e l’insufficienza coronarica.

 

Che cos’è il tetranitrato di pentaeritrolo?

Si tratta di un vasodilatatore con proprietà simili a quelle della nitroglicerina; una volta assunto viene convertito in un composto che attiva la sintesi di cGMP (guanosin 3′-5′-monofosfato ciclico), molecola che mette in moto una serie di reazioni a livello delle fibre muscolari lisce che portano al loro rilassamento e alla vasodilatazione.

 

Come si assume il tetranitrato di pentaeritrolo?

Viene solitamente somministrato per via orale, sotto forma di compresse o capsule (anche a rilascio prolungato). Deve essere assunto a stomaco vuoto (deglutendo compresse e capsule rigorosamente intere accompagnate da un bicchiere d’acqua).

 

Effetti collaterali del tetranitrato di pentaeritrolo

Può causare lievi mal di testa quotidiani; la loro comparsa è indice del funzionamento del farmaco.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

arrossamenti al volto

battito accelerato

capogiri

senso di nausea

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

appannamento della vista

fiato corto o difficoltà respiratorie

forte debolezza

svenimenti

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumerlo è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare ad altri nitrati), ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare farmaci contro la pressione alta

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di anemia, glaucoma, pressione bassa

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di infarto

in caso di traumi cranici

in caso di ictus

 

Durante la cura, bisogna evitare il consumo di alcolici. E’ bene inoltre rammentare che il farmaco può causare capogiri e una sensazione di testa leggera che possono compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Per evitare incidenti associati a questi capogiri è opportuno alzarsi lentamente sia da posizione sdraiata che da posizione seduta.

Il trattamento non deve mai essere interrotto improvvisamente senza previo consulto medico.

È bene far sapere a medici, chirurghi o dentisti che si sta asssumendo tetranitrato di pentaeritritolo.

Tetrabenazina

Tetrabenazina

 

La tetrabenazina si usa nella cura dei movimenti involontari collegati alla corea di Hungtington.

 

Che cos’è la tetrabenazina?

La tetrabenazina minimizza i livelli cerebrali di certe molecole, compresi quelli di dopamina, noradrenalina e serotonina. Il suo preciso meccanismo di funzionamento però non si conosce del tutto.

 

Come si prende la tetrabenazina?

La tetrabenazina viene somministrata per via orale.

 

Effetti collaterali del tetrabenazina

Prendere la tetrabenazina può provocare la sindrome neurolettica maligna. Può anche venire collegata alla comparsa di movimenti incontrollati e accrescere il livello di prolattina nel sangue.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

diminuzione dell’appetito

capogiri

sonnolenza

nausea

stanchezza

insonnia

vomito

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

svenimenti

battito cardiaco accelerato o irregolare

febbre

incremento della sudorazione

incremento della tosse o tosse strana

nuovi problemi muscolari o peggioramento di quelli preesistenti

movimenti involontari di viso, bocca, mascelle o lingua

problemi psicologici o del comportamento (nuovi o aggravati)

disturbi di insonnia persistenti

nausea o vomito gravi

capogiri gravi o continui

fiato corto

istinti suicidi

problemi a parlare o a deglutire

problemi di minzione

lividi o emorragie

disturbi alla vista.

 

Avvertenze

La tetrabenazina non è indicata in presenza di pensieri suicidi, depressione non curata o non monitorata dai medicinali, diminuzione della funzionalità epatica, sindrome del QT lungo o battito cardiaco irregolare. Non dovrebbe neanche essere presa in combinazione con certi medicinali che possono influire sulla funzionalità cardiaca, tipo certi antibiotici, certi antiaritmici e certi medicinali per disturbi psicologici o problemi dell’umore, o se nei 20 giorni prima sono stati presi MAO inibitori o reserpina.

La tetrabenazina può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se presi con alcolici o altri farmaci. Inoltre i capogiri collegati alla sua assunzione possono aggravarsi con temperature alte, l’attività fisica e la febbre.

 

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire sempre il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico antibiotici, medicinali contro irregolarità del battito cardiaco, medicinali per disturbi comportamentali o psichiatrici, duloxetina, fluoxetina, medicinali neurolettici, paroxetina, reserpina, sertralina, terbinafina e MAO inibitori

se si soffre (o si ha sofferto) di depressione, istinti suicidi, disturbi psicologici o problemi dell’umore, patologie cardiache, squilibri elettrolitici (per esempio mancanza di potassio o magnesio nel sangue) o ridotto metabolismo del CYP2D6

in presenza di infarto recente

in presenza di gravidanza o allattamento

Ticagrelor

Ticagrelor

 

Il ticagrelor si usa per minimizzare il pericolo di ictus, infarto o morte in soggetti che hanno avuto un infarto o che soffrono di angina.

 

Che cos’è il ticagrelor?

Si tratta di un inibitore dell’aggregazione delle piastrine. Opera frenando o arrestando l’adesione delle piastrine alle pareti dei vasi sanguigni o ai tessuti lesi.

 

Come si prende il ticagrelor?

Il ticagrelor si prende in combinazione con l’aspirina. Si prende per bocca in forma di pastiglie.

 

Effetti collaterali del ticagrelor

Prendere la ticagrelor può facilitare la comparsa di lividi.

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

raucedine inusuale

emorragie oculari

svenimenti

battito cardiaco rallentato, accelerato o irregolare

senso di avere la testa leggera

macchie violacee sulla cute

fiato corto

sintomi di ictus

sintomi di emorragie in corso

 

Avvertenze

Il ticagrelor non si deve prendere in presenza di emorragie in corso, se si ha mai avuto a che fare con emorragie cerebrali e se si soffre di seri disturbi al fegato. Non è neanche indicato a chi prende certi antifungini azolici, carbamazepina, dexametasone, alcuni macrolidi, nefazodone, fenobarbital, fenitoina, certi inibitori della proteasi, rifampicina o telitromicina.

 

Prima di cominciare la cura è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico altri medicinali per prevenire o curare i coaguli ematici, anticoagulanti, inibitori diretti della trombina, Fans, rivarobaxan, salicilati, antifungini azolici, macrolidi, nefazodone, inibitori della proteasi, telitromicina, carbamazepina, dexametazone, efavirenz, idantoine, fenobarbital, primidone, rifamicine, iperico, digossina, lovastatina e simvastatina

in presenza di assunzione di medicinali per sciogliere coaguli ematici entro 24 ore dalla terapia con ticagrelor

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi ai reni, ai polmoni o respiratori, emorragie gastrointestinali e problemi emorragici in generale, ulcere, polipi all’intestino, anomalie del battito cardiaco, disturbi di coagulazione, ictus, artrite gottosa o livelli alti di acido urico nel sangue

in presenza di svenimenti collegati a rallentamento del battito cardiaco in mancanza di un pacemaker permanente

se si hanno in programma interventi chirurgici o procedure dentistiche

in presenza di dialisi

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È meglio avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di ticagrelor.

Tioguanina

Tioguanina

 

Si utilizza per trattare alcune forme di tumore, ad esempio la leucemia acuta non linfoblastica.

 

Che cos’è la tioguanina?

Essa agisce bloccando la produzione delle proteine.

 

Come si assume la tioguanina?

Si somministra via bocca sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali della tioguanina

Può ridurre le capacità dell’organismo di combattere le infezioni e abbassare il numero di piastrine nel sangue.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

scomparsa dell’appetito

senso di nausea

conati di vomito

 

È importante rivolgersi subito un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

tosse

nausea o vomito forti o persistenti

dolore o gonfiore allo stomaco

improvviso aumento di peso corporeo

gonfiori alla bocca

emorragie o lividi

pallore

sensazione di stanchezza

ittero

mal di gola

urine scure

brividi o febbre

dolori a livello articolare

feci pallide

 

Controindicazioni e avvertenze

Il suo impiego non è indicato nel caso in cui il tumore non abbia già risposto a un trattamento con la stessa tioguanina o con mercaptopurina.

Prima di iniziare la terapia è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passato, in particolare chemioterapici

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di problemi al sistema immunitario, piastrine o globuli bianchi bassi nel sangue, malattie epatiche o problemi renali, carenza di tiopurina metiltransferasi, varicella o altre infezioni

in caso di chemioterapia o di radioterapia

in caso di gravidanza o allattamento

A cura in corso non bisogna ricevere vaccini vivi.

Tiopentale

Tiopentale

 

Il Tiopentale si usa per provocare sonnolenza o addormentamento prima di un intervento chirurgico o di certe procedure mediche.

Viene anche usato come anticonvulsivante.

 

Che cos’è il Tiopentale?

Si tratta di un barbiturico. Opera diminuendo l’attività del sistema nervoso centrale, provocando così una leggera sedazione o, a dosi più ingenti, l’addormentamento.

 

Come si prende il Tiopentale?

Il Tiopentale viene dato direttamente dal dottore tramite iniezione in vena o per via rettale.

 

Effetti collaterali del Tiopentale

Tra gli eventuali effetti collaterali del tiopentale troviamo anche:

perdita della coordinazione

capogiri

senso di avere la testa leggera

 

È fondamentale avvertire immediatamente il dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

gonfiore di bocca, viso, lingua e labbra

battito cardiaco accelerato o irregolare

febbre

allucinazioni

gravi capogiri

respiro molto lento

 

Avvertenze

Il Tiopentale non si deve dare a chi è affetto da porfiria e a chi prende sodio oxibato. Altera anche le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi.

 

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale (nello specifico i sulfamidici) o cibo

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, rammetando di menzionare nello specifico MAO inibitori, probenecid, sodio oxibato, aminofillina, betabloccanti, clozapina, corticosteroidi, doxiciclina, estrogeni, griseofulvina, metronidazolo, narcotici, contraccettivi orali, fenitoina, chinidina, teofillina, acido valproico e zimelidina

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi epatici, renali, polmonari, respiratori o cardiaci, pressione bassa, problemi ai surreni, asma, miastenia gravis, disturbi alla tiroide, crescita della pressione intracranica, depressione, comportamenti suicidi o dipendenza da sostanze

nell’eventualità di gravidanza o allattamento

Tiotropio

Tiotropio

 

Il tiotropio si usa nella terapia dei sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva, tipo bronchite ed enfisema.

 

Che cos’è il tiotropio?

Il tiotropio opera dilatando le vie respiratorie per migliorare la respirazione.

 

Come si prende il tiotropio?

Il tiotropio si prende per via inalatoria, anche in forma di aerosol.

 

Effetti collaterali del tiotropio

Il tiotropio può provocare repentini disturbi respiratori immediatamente dopo averlo preso.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

secchezza della bocca

indigestione

irritazione al naso o alla gola

naso che cola

 

È fondamentale avvertire immediatamente un medico in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

raucedine inusuale

minzione difficile o dolorosa

male o fastidio agli occhi

battito cardiaco accelerato o irregolare

irritazione, male o macchie bianche in bocca o sulla lingua

nuovi disturbi respiratori o peggioramento di quelli preesistenti

occhi rossi

irritazione a naso o gola intenso o continuo

disturbi alla vista

respiro sibilante

 

Controindicazioni e avvertenze

Il tiotropio non è indicato in presenza di assunzione di medicinali anticolinergici.

Prendere il medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

 

Prima di prendere il tiotropio è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico all’atropina), a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico medicinali anticolinergici

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi di minzione, ipertrofia prostatica, ostruzione della vescica, glaucoma o disturbi renali

in presenza di disturbi respiratori improvvisi o incremento delle difficoltà respiratorie esistenti

in presenza di gravidanza o di allattamento

Tizanidina

Tizanidina

 

La tizanidina si usa soprattutto per curare la spasticità rilassando temporaneamente il tono muscolare.

 

Che cos’è la tizanidina?

La tizanidina opera fermando gli impulsi nervosi che inviano i segnali di dolore verso il cervello.

 

Come si prende la tizanidina?

La tizanidina si prende per bocca in forma di pastiglie o capsule.

Effetti collaterali della tizanidina

La tizanidina può ledere il fegato.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

sonnolenza o capogiri

ansia o nervosismo

intorpidimenti o pizzicori

dolore allo stomaco, diarrea, costipazione, vomito

febbre

secchezza della bocca

debolezza muscolare, dolore alla schiena

incremento del tono muscolare o degli spasmi

sudorazione o rash cutaneo

 

È meglio avvertire immediatamente un medico in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

sensp di avere la testa leggera, svenimenti, rallentamento del battito cardiaco

allucinazioni, confusione, pensieri o comportamenti inusuali

nausea, dolore allo stomaco, febbriciattola, perdita dell’appetito, urine scure, feci color argilla, ittero

bruciore o male durante la minzione.

 

Avvertenze

La tizanidina è un medicinale dall’azione veloce che deve bisogna prendere solamente quando le attività giornaliere richiedono di alleggerire gli spasmi muscolari. Non bisogna mai prenderne più di 3 dosi al dì. Inoltre, bisogna rammentare che rimpiazzare la tipologia di formulazione o cambiare la maniera di prenderlo può condurre all’incremento degli effetti avversi o a diminuzione dell’efficacia del medicinale.

La terapia non è indicata in presenza di assunzione di fluvoxamina o ciprofloxacina.

In certe situazioni minimizzare il tono muscolare può porre a rischio l’incolumità individuale. Non si deve neanche scordare che certi medicinali, tipo altri miorilassanti o i narcotici, così come gli alcolici, possono incrementare la sonnolenza provocata dalla tiazinadina.

L’assunzione del medicinale può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi, invece l’interruzione della terapia può condurre alla comparsa dei sintomi di un’astinenza.

 

Prima di prendere tizanidina è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico aciclovir, cimetidina, famotidina, ticlopidina, zileuton, pillola contraccettiva, antibiotici, medicinali per la pressione elevata o farmaci per le anomalie del ritmo cardiaco

se si soffre (o si ha sofferto) di patologie epatiche o renali, pressione elevata o bassa o prolungamento dell’intervallo QT

nell’eventualità di gravidanza o di allattamento

Tobramicina

Tobramicina

 

La tobramicina si usa per curare gravi infezioni batteriche polmonari.

Viene utilizzata anche nella terapia di infezioni dei seni paranasali.

 

Che cos’è la tobramicina?

La tobramicina elimina i batteri sensibili alla sua azione (Gram-negativi, principalmente specie di Pseudomonas) bloccando la sintesi delle loro proteine.

 

Come si prende la tobramicina?

La tobramicina si può prendere tramite iniezioni o inalazione.

 

Effetti collaterali della tobramicina

Prenderla a lungo o in maniera reiterata può provocare una nuova infezione.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

diarrea

dolore alla testa

nausea

vomito

dolore, gonfiore o arrossamenti sulla zona di iniezione

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

goffaggine o difficoltà di coordinazione

confusione

disturbi di udito

minzione diminuita

capogiri o senso di avere la testa leggera

senso di movimento

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

debolezza muscolare

intorpidimenti o pizzicore

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

rumori nelle orecchie

convulsioni

diarrea seria o continua

male o crampi allo stomaco

lividi o emorragie

perdite o irritazioni vaginali

 

Avvertenze

Prendere la tobramicina non è indicato in presenza di terapia con acido etacrinico, furosemide, mannitolo, urea o medicinali che possono ledere reni, sistema nervoso o udito.

 

Prima di prendere tobramicina è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico ad antibiotici aminoglicosidici), sostanze (nello specifico ai solfiti) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico cefaloridina o altre cefalosporine, cisplatino, colistina, ciclosporine, fludarabina, diuretici dell’ansa, metossiflurano, nitrisuree, Fans, polimixina B, vancomicina, viomicina, beta-lattamici e miorilassanti

se si soffre (o si ha sofferto) di miastenia gravis, Parkinson, disturbi d’udito o ai nervi o problemi renali

in presenza di ustioni serie o estese

in presenza di disidratazione

nell’eventualità di gravidanza o allattamento

Durante la terapia si consiglia di bere molto. Bisogna sempre avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di tobramicina.

Tolazamide

Tolazamide

 

La tolazamide si usa insieme alla dieta e all’attività fisica per curare il diabete di tipo 2.

 

Che cos’è la tolazamide?

La tolazamide facilita il rilascio di insulina da parte del pancreas. In questa maniera supporta il controllo del livello degli zuccheri nel sangue.

 

Come si prende la tolazamide?

La tolazamide si prende per bocca, in forma di pastiglie, da sola o in combinazione con altri medicinali antidiabetici.

 

Effetti collaterali della tolazamide

La tolazamide può provocare ipoglicemia, principèalmente dopo un esercizio intenso o prolungato, se si saltano i pasti o se si consumano alcolici. Inoltre può accrescere il pericolo di morte a ragione di patologie cardiovascolari e può accrescere la sensibilità della cute al sole.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

senso di avere lo stomaco pieno

nausea

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

arrossamenti

capogiri

confusione

urine scure

svenimenti

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

battito cardiaco irregolare

ipoglicemia

disturbi alla vista

emorragie o lividi

stanchezza o debolezza inusuali

ittero

 

Avvertenze

La tolazamide non è indicata in caso di gravi complicazioni del diabete (tipo la chetoacidosi diabetica o il coma diabetico), di ustioni di grado moderato-grave o acidosi.

La tolazamide può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se presa in combinazione con alcolici o con altri farmaci. Inoltre, i capogiri collegati alla sua assunzione possono aggravarsi con le temperature alte, l’attività fisica e la febbre.

 

Prima di prendere tolazamide è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico a sulfamidici), sostanze o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico betabloccanti, ACE inibitori, anticoagulanti, antifungini azolici, cloramfenicolo, clofibrato, fenfluramina, insulina, MAO inibitori, Fans, fenilbutazone, probenecid, chinoloni, salicilati, sulfamidici, calcio antagonisti, corticosteroidi, decongestionanti, diazossido, diuretici, estrogeni, contraccettivi ormonali, isoniazide, niacina, fenotiazine, fenitoina, rifamicine, medicinali per la tiroide, e gemfibrozil

se si soffre (o si ha sofferto) di patologie epatiche, renali, cardiaci, gastrointestinali o alla tiroide, diabete di tipo 1, gravi infezioni, intensa diarrea, acidosi, gravi traumi, disturbi ormonali o bassi livelli di sodio nel sangue

in presenza di cattivo stato di salute

in presenza di febbre elevata

in presenza di intervento chirurgico programmato

se si consumano alcolici

in presenza di malnutrizione

in presenza di gravidanza o allattamento

È anche meglio avvertire i dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di tolazamide.

Tolbutamide

Tolbutamide

 

S’impiega per trattare il diabete di tipo 2 nel caso in cui la glicemia non possa essere debitamente controllata con un approccio basato solamente sull’alimentazione e sull’attività fisica.

 

Che cos’è la Tolbutamide?

E’ un antidiabetico orale che esplica la sua azione stimolando il rilascio di insulina da parte del pancreas. In tal modo modo aiuta a ridurre i livelli di zuccheri nel sangue (glicemia).

 

Come si assume la Tolbutamina?

Può essere prescritta da sola o con altri farmaci. Si assume solitamente sotto forma di compresse, ma può essere somministrata anche direttamente in vena.

 

Effetti collaterali della Tolbutamina

Può causare ipoglicemia, soprattutto in caso di assunzione di alcol, dopo un’attività fisica intensa o prolungata o se si saltano i pasti

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

sensazione di stomaco pieno

bruciori allo stomaco

senso di nausea

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

stato confusionale

urine scure

svenimenti

febbre, brividi o mal di gola persistente

battito irregolare

ipoglicemia

problemi visivi

emorragie o lividi

debolezza o stanchezza

ittero

 

Avvertenze

Al fine di ottenere i maggiori benefici possibili, la cura a base di questo medicinale deve essere abbinata a una dieta e ad una attività fisica appropriati. Deve essere inoltre evitata l’assunzione di alcolici poichè aumenta il rischio di ipoglicemia.

Può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Tale effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol o da alcuni farmaci. Il medicinale può aumentare altresì la sensibilità della pelle ai raggi solari ed alterare i risultati di alcuni test di laboratorio.

 

Prima di assumerla è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a qualsiasi altro farmaco (in particolare ad altri sulfamidici) o alimento

degli altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno assumendo o che sono assunti in passato (in particolare betabloccanti, ACE inibitori, fenilbutazone, probenecid, chinoloni, salicilati, sulfinpirazone, sulfonamidi, calcio antagonisti, corticosteroidi, decongestionanti, diazosside, diuretici, estrogeni, contraccettivi ormonali, isoniazide, niacina, fenotiazione, fenitoina, anticoagulanti, antifungini azolici, cloramfenicolo, clofibrato, fenfluramina, insulina, MAO inibitori, Fans, rifamicine, farmaci simpatomimetici, integratori per la tiroide e gemfibrozil)

se si sta affrontando una terapia desensibilizzante per l’allergia agli insetti

nel caso in cui si soffra (o si sia sofferto in pregresso) di complicazioni del diabete, acidosi, gravi traumi, problemi ormonali o bassi livelli di sodio, ustioni, problemi epatici, renali, cardiaci, gastrointestinali o alla tiroide

in caso di programmato intervento chirurgico

in caso di alimentazione poco bilanciata o di consumo di sostanze alcoliche

in caso di donne gravide o in fase di allattamento al seno

È inoltre necessario rendere edotti medici, chirurghi e dentisti che sono in corso trattamenti con tolbutamide.

Toloxatone

Toloxatone

 

Il toloxatone è un farmaco antidepressivo.

Che cos’è il toloxatone?

Il toloxatone agisce inibendo l’enzima monoamino ossidasi di tipo A. Rientra nella famiglia dei MAO inibitori.

Come si assume il toloxatone?

 Il toloxatone viene somministrato per via orale, in genere sotto forma di capsule.

Effetti collaterali del toloxatone

Fra i possibili effetti avversi del toloxatone sono inclusi:

  • cefalee
  • vertigini
  • stordimento
  • costipazione
  • nausea
  • vomito
  • problemi epatici
  • episodi maniacali
  • aggressività
  • ansia
  • delirio
  • fragilità emotiva
  • problemi d’umore
  • istinti suicidi

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua

Controindicazioni e avvertenze

Il toloxatone è controindicato in caso di porfiria epatica.

Prima di assumere toloxatone è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti
  • se si soffre (o si ha sofferto) di porfiria epatica, bradicardia e feocromocitoma
  • nel caso in cui ci si dovrà sottoporre a un’anestesia generale
  • in caso di gravidanza o allattamento

L’efficacia non è immediata, per valutarne i benefici è necessario attendere qualche settimana dalla prima assunzione.

Durante il trattamento è sconsigliato il consumo di alcolici.

Tolvaptan

Tolvaptan

 

Il tolvaptan si usa per curare certi casi di mancanza di sodio nel sangue.

 

Che cos’è il tolvaptan?

Il tolvaptan opera accrescendo l’eliminazione dei fluidi corporei. Per farlo opera su certi recettori dell’ormone vasopressina.

L’opera del tolvaptan favorisce la normalizzazione dei livelli di sodio nel sangue.

 

Come si prende il tolvaptan?

Il tolvaptan si prende per bocca in forma di pastiglie.

 

Effetti collaterali del tolvaptan

Il tolvaptan può provocare disturbi renali e accrescere i livelli di zuccheri nel sangue.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

stitichezza

diminuzione dell’appetito

secchezza della bocca

incremento della minzione

nausea

debolezza

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazioneo di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

feci scure

sangue nelle feci

male, gonfiore, arrossamenti o sensibilità a gambe o polpacci

confusione

sangue nell’espettorato

urine scure

diminuzione della minzione

svenimenti

febbre

battito cardiaco irregolare

mutamenti d’umore o disturbi psicologici

convulsioni

capogiri, vomito, nausea o diarrea gravi o continui

dolore o debolezza muscolare gravi o continui

fiato corto

problemi a parlare

indolenza

incremento degli zuccheri nel sangue

problemi di deglutizione

movimenti muscolari incontrollati

emorragie o lividi

sonnolenza

disturbi alla vista

vomito che sembra caffè

debolezza a gambe o braccia

 

Avvertenze

Il tolvaptan può non essere indicato in presenza di compromissione del senso della sete, di ipovolemia o bassi livelli di fluidi corporei, capogiri, svenimenti, malfunzionamento dei reni e disturbi epatici o di minzione.

Non si deve neanche prendere in combinazione con aprepitant, claritromicina, cobicistat, desmopressina, diltiazem, eritromicina, fluconazolo, fosaprepitant, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, prosaconazolo, inbitori della proteasi, telitromicina, troleandomicina o verapamil, e durante la cura bisogna evitare di consumare pompelmo o il suo succo.

 

Prima della terapia è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico ACE inibitori, bloccanti del recettore per l’angiotensina, diuretici, aprepitant, antifungini azolici, claritromicina, cobicistat, ciclosporine, diltiazem, eritromicina, fosaprepitant, nefazodone, inibitori della proteasi, telitromicina, troleandomicina, verapamil, carbamazepina, idantoine, fenobarbital, primidone, rifamicine, iperico, digossina o desmopressina

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi al fegato o ai reni, potassio elevato nel sangue, ipotensione, diabete o ipovolemia

in presenza di dialisi

in presenza di disidratazione

in presenza di malnutrizione

in presenza di abuso di alcolici o dipendenza da alcol

in presenza di gravidanza o di allattamento

Topiramato

Topiramato

 

Il topiramato si usa come anticonvulsivante e per prevenire gli attacchi di emicrania.

 

Che cos’è il topiramato?

Il topiramato opera influendo su numerose molecole esistenti nel cervello. In questa maniera minimizza l’attività cerebrale che conduce alle convulsioni e previene gli attacchi di emicrania.

 

Come si prende il topiramato?

Il topiramato si prende per bocca. L’assunzione deve venire combinata a quella di abbondanti quantità di liquidi e anche a quella di altri medicinali.

 

Effetti collaterali del topiramato

Il topiramato può far crescere l’acidosi metabolica. Inoltre può incrementare i livelli di ammonio nel sangue, diminuire l’efficacia dei contraccettivi ormonali e promuovere seri disturbi alla vista.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

stitichezza

diarrea

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

vampate

dolore alla testa

calo dell’appetito

nausea

nervosismo

dolori o disturbi allo stomaco

infezioni delle vie respiratorie

alterazioni del gusto

stanchezza

insonnia

debolezza

perdita di peso

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

male alle ossa

bruciore, intorpidimenti o pizzicore

confusione

coordinazione diminuita

minzione diminuita o dolorosa

febbre, brividi o tosse o dolore alla gola continui

perdita di coscienza

disturbi di memoria

cambiamenti del ciclo mestruale

dolori, crampi o debolezza muscolari o articolari

disturbi psicologici o d’umore

alterazioni del comportamento

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

acufeni

sonnolenza intensa o continua

intensi dolori a stomaco, a un fianco o alla schiena

forte diminuzione di peso

disturbi a parlare

torpore

istinti suicidi

emorragie

tremori

problemi di concentrazione

disturbi a camminare

movimenti degli occhi inusuali

 

Avvertenze

Il topiramato non è indicato nell’eventualità in cui si prenda metformina e allo stesso tempo si soffra di acidosi metabolica.

La terapia può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; l’effetto può aggravarsi consumando alcolici, che non è consigliato durante l’assunzione del medicinale e altri farmaci.

Inoltre il topiramato può far diminuire la sudorazione, conducendo (principalmente nei bambini) alla crescita della temperatura corporea. Il pericolo che questo succeda è più alto al caldo o durante l’esercizio intenso.

Topotecano

Topotecano

 

Il Topotecano si usa soprattutto nella cura di certe forme di tumore all’ovaio e del polmone che non reagiscono bene ad altri trattamenti.

Si usa anche nella cura del cancro cervicale inoperabile o non curabile con la radioterapia.

 

Che cos’è il Topotecano?

Il Topotecano opera bloccando la riproduzione del DNA delle cellule tumorali.

 

Come si prende il Topotecano?

Il Topotecano si prende mediante iniezioni in vena.

 

Effetti collaterali del Topotecano

Il topotecano può provocare seri disturbi al sangue e al midollo osseo.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

diarrea

affaticamento

caduta dei capelli

caduta dell’appetito

nausea

dolore allo stomaco

stanchezza

vomito

debolezza

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

cianosi o pallore di unghie e cute

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

minzione dolorosa o bruciante

tosse severa o continua

dolori, arrossamenti o gonfiori gravi o continui sulla zona di iniezione

dolore allo di stomaco o crampi seri o continui

debolezza o stanchezza gravi o continui

fiato corto

lividi o emorragie

ittero

 

Avvertenze

Durante la cura è meglio evitare il contatto con persone alle prese con infezioni (anche un semplice raffreddore), perché il medicinale può minimizzare la capacità di ostacolarle. Inoltre è meglio provocare a evitare traumi e ferite a ragione della possibile diminuzione delle piastrine collegata alla cura.

Prima di una cura con topotecano è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaco, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico farmaci pericolosi per i polmoni, carboplatino, cisplatino, G-CSF o altri farmaci antineoplastici e idantoine

se si sta facendo una cura desensibilizzante per l’allergia agli insetti

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di disturbi al midollo osseo, al sangue o alle piastrine o patologie renali o polmonari

in presenza di esposizione a radiazioni a livello del petto

in presenza di recenti vaccinazioni con vaccini vivi

nell’eventualità di gravidanza o allattamento al seno