Megastrolo

Megastrolo

 

Viene prescritto per alleviare i sintomi dei tumori al seno e dell’endometrio in fase avanzata. Trova impiego altresì per far fronte alla malnutrizione, al calo di appetito, e alla grave perdita di peso nei pazienti con AIDS e – a volte – in quelli con ipertrofia prostatica, endometriosi, tumori e iperplasia dell’endometrio.

 

Che cos’è il Megestrolo?

E’ una versione sintetica dell’ormone progesterone ed esercita un’azione antitumorale, influenzando l’azione degli ormoni coinvolti nella crescita dei tumori al seno e dell’endometrio. Stimolando l’appetito, aiuta anche l’aumento di peso.

 

Come si assume il Megestrolo?

Si somministra via bocca. Le compresse vengono di solito utilizzate nel trattamento dei sintomi del cancro, mentre ai pazienti con AIDS viene prescritta la soluzione concentrata.

 

Effetti collaterali del Megestrolo?

Può interagire con il ciclo mestruale.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

insolite emorragie vaginali

insonnie notturne

gas

impotenza

calo del desiderio sessuale

rash cutanei

 

È opportuno contattare subito un medico nel caso di:

senso di nausea

conati di vomito

capogiri

stato di debolezza

appannamento della vista

forte sete

frequente minzione

forte fame

dolore alle gambe

difficoltà a respirare

dolore, oppressione o senso di pesantezza al petto

difficoltà nel parlare

debolezza o intorpidimento ad un braccio o ad una gamba

 

Controindicazioni e avvertenze

Non deve essere assunto per prevenire il calo di appetito e di peso in soggetti che non hanno sviluppato l’AIDS.

Prima di iniziare la cura è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri farmaci o alimenti

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, citando in particolare antibiotici e indinavir

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di trombosi, ictus, diabete o malattie epatiche o renali

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È bene far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di megestrolo.

Infine, durante il trattamento è consigliabile evitare gravidanze; ciò utilizzando efficaci ed opportuni metodi anticoncezionali.

Mestranolo

Mestranolo

 

Viene principalmente impiegato come contraccettivo. Alcune sue combinazioni possono essere utilizzate anche ad altri scopi (ad esempio per curare emorragie uterine anomale o i sintomi dell’endometriosi).

 

Che cos’è il Mestranolo?

Il mestranolo è un derivato dell’etinilestradiolo, forma sintetica dell’ormone estradiolo. Una volta modificato all’interno del fegato, esso interagisce con i recettori degli estrogeni presenti sulle cellule-bersaglio (fra cui sono incluse quelle della ghiandola mammaria, quelle dell’ipotalamo, quelle dell’apparato riproduttivo femminile e quelle dell’ipofisi) attivandoli.

Assunto contestualmente ad un progestinico, riduce la secrezione di diversi ormoni e proteine coinvolte nella riproduzione femminile.

 

Come si assume il Mestranolo?

Si somministra in compresse all’interno delle quali è combinato ad altri principi attivi.

 

Effetti collaterali del Mestranolo

Fra i possibili effetti indesiderati dei contraccettivi orali contenenti mestranolo sono inclusi:

lieve nausea (soprattutto all’inizio dell’assunzione)

conati di vomito

gonfiore diffuso

crampi a livello addominale

sensibilità o gonfiore del seno

perdite dal capezzolo

efelidi o epidermide del viso più scura

variazioni al ciclo mestruale

problemi alla sfera sessuale

aumento della crescita dei peli

alopecia

variazioni del peso corporeo o dell’appetito

problemi con lenti a contatto

prurito o perdite a livello vaginale

 

È importante contattare immediatamente un medico in caso di:

orticaria

difficoltà a respirare

gonfiore a volto, labbra, lingua o gola

improvvisi intorpidimenti o debolezza, soprattutto se da un singolo lato del corpo

improvvisi mal di testa

cambiamento nella tipologia o nella gravità dei mal di testa di cui si soffre

senso di nausea

dolore alla parte alta dello stomaco

prurito

calo dell’appetito

urine scure

feci color argilla

ittero

gonfiore alle mani, alle caviglie o ai piedi

noduli al seno

sintomi depressivi

stato di confusione

complicanze nella vista, nel parlare o nel mantenere l’equilibrio

dolori o sensazione di oppressione al petto

dolore che si irradia al braccio o alla spalla

senso di nausea

sudorazioni

tosse

respiro sibilante

accelerazione nella respirazione

sensazione di generale malessere

sangue nell’espettorato

dolore, gonfiore, calore o arrossamento alle gambe

 

Avvertenze

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare bosentan, antibiotici, iperico, anticonvulsivanti, dantrolene, tizanidina, farmaci contro la tubercolosi, l’epatite C, l’HIV o l’AIDS, fenobarbital o altri barbiturici e acido tranexamico)

delle patologie e dei disturbi di salute di cui si soffre (o si è sofferto in pregresso)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Metilfenidato

Metilfenidato

 

S’impiega per curare il disturbo da deficit di attenzione, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, la depressione e la narcolessia.

 

Che cos’è il Metilfenidato?

Si tratta di uno stimolante del sistema nervoso centrale che influenza il livello delle sostanze che portano all’iperattività e che controllano gli impulsi sia nel cervello che nei nervi.

 

Come si assume il Metilfenidato?

Può essere somministrato via bocca (in genere sotto forma di capsule, di compresse o di sospensioni) o transdermica.

Al fine di evitare problemi di insonnia, è consigliabile assumerlo al mattino.

 

Effetti collaterali del Metilfenidato

Può causare gravi effetti collaterali a livello cardiaco. Può altresì creare dipendenza.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

stato di nervosismo o irritabilità

insonnie notturne

calo dell’appetito

senso di nausea

male allo stomaco

male alla testa

 

È importante rivolgersi subito un medico in caso di:

dolori al petto

difficoltà a respirare

sensazione di svenimento

stati di allucinazione

nuovi problemi comportamentali

aggressività

intorpidimento

dolore

sensazione di freddo

pensieri paranoici

sintomi convulsivi

ferite sospette

cambiamenti al colore dell’epidermide

tic

problemi visivi

erezioni dolorose o che durano da più di 4 ore

dolori o sensibilità muscolare o debolezza insolita (soprattutto se associati a stanchezza, febbre e urine scure)

problemi di crescita (nei bambini)

 

Avvertenze

Non deve essere assunto in caso di tic, sindrome di Tourette, glaucoma, ansia, tensione o agitazione gravi o se nei 14 giorni precedenti è stato assunto un MAO inibitore.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare farmaci per la pressione, anticoagulanti, antidepressivi, medicinali contro raffreddore o allergie a base di decongestionanti e anticonvulsivanti)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso o se ci sono casi in famiglia) di glaucoma, tic o sindrome di Tourette, psicosi, epilessia, convulsioni, gravi forme di ansia, tensione o agitazione, problemi cardiocircolatori, pressione alta, pressione alta, depressione, malattie mentali o disturbo bipolare

di casi di morte improvvisa in famiglia

in caso di elettroencefalogrammi dal tratto anomalo

in caso di pensieri o istinti suicidi (anche fra i famigliari)

se si è mai abusato di sostanze alcoliche o droghe

in caso di donne gravide o in fase di allattamento al seno

Metirosina

Metirosina

 

Si prescrive al fine di ridurre l’aumento di catecolamine associato ad alcuni tipi di tumore (in particolare al feocromocitoma che può svilupparsi nel surrene).

Trova inoltre utilizzo sia come trattamento preliminare ad interventi chirurgici che come trattamento a lungo termine dei sintomi associabili a questa forma tumorale.

 

Che cos’è la metirosina?

Essa inibisce la sintesi di sostanze dette catecolamine, la cui produzione aumenta in modo significativo in presenza di alcune forme tumorali. Il risultato è un comprimersi delle quantità di queste molecole presenti nell’organismo.

 

Come si assume la metirosina?

Si somministra via bocca.

 

Effetti collaterali della metirosina

Tra i suoi possibili effetti indesiderati è inclusa la sonnolenza.

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

ansia

stato di confusione

presenza di cristalli nelle urine

depressione

scariche di diarrea

difficoltà a parlare

disorientamento

bava alla bocca

stati di allucinazione

minzione dolorosa

gonfiore a braccia, gambe, caviglie o piedi

tremori

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumerla è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato in particolare aloperidolo, fenotiazine e farmaci che possono indurre sonnolenza (medicinali contro l’insonnia o contro l’ansia e tranquillanti)

delle malattie e dei disturbi di salute di cui si soffre (o si sia sofferto nel pregresso)

se si bevono sostanze alcoliche

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È importante far sapere a medici, chirurghi o dentisti dell’assunzione di metirosina.

Il trattamento può compromettere la capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto collaterale può essere aggravato dal consumo di alcol o da altri medicinali.

Metotrimeprazina

Metotrimeprazina

 

S’impiega nel trattamento delle psicosi (in particolare quelle associate alla schizofrenia e alla fase maniacale del disturbo bipolare)

Trova anche impiego nel trattamento dei disturbi del sonno, della nausea, dell’ansia o del vomito e del dolore.

 

Che cos’è la metotrimeprazina?

E’ un antipsicotico il cui effetto è principalmente riconducibile alla sua azione da antagonista dei recettori del neurotrasmettitore dopamina presenti nel cervello. Si crede altresì che ad entrare in gioco sia la sua capacità di legarsi ai recettori 5-HT2 della serotonina.

Esercita un effetto rilassante, calmante e antidolorifico.

 

Come si assume la metotrimeprazina?

Può somministrarsi via bocca, tramite iniezioni intramuscolari o infusioni direttamente in vena.

 

Effetti collaterali della metotrimeprazina

Può aumentare il livello di zuccheri nel sangue e quelli di prolattina. Può anche causare erezioni dolorose e prolungate, sindrome neurolettica maligna e discinesia tardiva. Infine, il suo utilizzo può essere associato a un prolungamento dell’intervallo QT e incrementare il rischio di colpo di calore nonchè la sensibilità della pelle alla luce solare.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

capogiri

sensazione di sonnolenza

stato di costipazione

fauci secche

appannamento della vista

minzione difficoltosa

aumento di peso corporeo

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

ittero

improvvisi dolore, gonfiore o arrossamenti

svenimenti

forti capogiri

sintomi convulsivi

scariche di diarrea persistenti

sangue o muco nelle feci

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

spasmi o rigidità a livello muscolare

tremori

stato di irrequietezza

espressione del volto simile a una maschera

perdita di bava dalla bocca

lividi e emorragie

sintomi di un’infezione in corso

senso di nausea, conati di vomito o perdita dell’appetito persistenti

dolori allo stomaco o a livello addominale

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumerla è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare farmaci che possono prolungare l’intervallo QT (come dronedarone e pimozide) e medicinali che possono indurre sonnolenza (ad esempio gli antistaminici e i miorilassanti)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di disturbi del sangue, Parkinson, convulsioni, depressione grave del sistema nervoso centrale, malattie epatiche, feocromocitoma, glaucoma, problemi cardiaci e difficoltà di minzione

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È importante far sapere a medici, chirurghi o dentisti dell’assunzione di metotrimeprazina.

Il trattamento può compromettere la capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi.

Mibefradil

Mibefradil

 

Si prescrive nel trattamento dell’ipertensione e delle malattie coronariche.

 

Che cos’è il Mibefradil?

E’ un calcio antagonista che blocca l’attività di alcuni canali attraverso cui il calcio può spostarsi a cavallo delle membrane cellulari.

 

Come si assume il Mibefradil?

Viene solitamente somministrato sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali del Mibefradil

Fra i suoi potenziali effetti indesiderati sono inclusi:

male alla testa

edema agli arti inferiori

rinite

dolore a livello addominale

sensazione di testa leggera

dispepsia

capogiri

stato di affaticamento

problemi uditivi

ipotensione

senso di nausea

conati di vomito

dolori a livello muscoloscheletrico

bradicardia

sincope

arrossamenti

stato d’ansia

sintomi depressivi

stato d’insonnia

congiuntivite

 

È importante rivolgersi subito un medico nel caso di reazioni allergiche

 

Comportamento e avvertenze

Prima di assumerlo è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato

delle patologie e dei problemi di salute di cui si soffre (o si è sofferto nel pregresso)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Micofenolato

Micofenolato

 

Si utilizza al fine di ridurre il rischio di rigetto di organi trapiantati. Trova altresì impiego per curare la malattia di Crohn.

 

Che cos’è il micofenolato?

E’ un agente immunosoppressore che indebolisce il sistema immunitario, in modo tale che non attacchi gli organi trapiantati causandone il rigetto.

 

Come si assume il micofenolato?

Può essere somministrato sotto forma di capsule, compresse o sospensione liquida da assumere via bocca. La sua assunzione deve essere associata a quella di altri medicinali e in genere prevede 2 somministrazioni al dì, a stomaco vuoto (cioè un’ora prima o due ore dopo aver mangiato o bevuto).

 

Effetti collaterali del micofenolato?

Esso riduce la capacità dell’organismo di combattere le infezioni e aumenta il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva e di alcuni tipi di tumori.

Fra gli altri possibili effetti indesiderati sono inclusi:

stato di costipazione

dolore o gonfiore allo stomaco

senso di nausea

conati di vomito

stato di insonnia

dolori a schiena, muscoli o articolazioni

tremori incontrollabili

male alla testa

gas

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

scariche di diarrea

gonfiore a mani, braccia, piedi, caviglie o polpacci

difficoltà a respirare

battito accelerato

mancanza di energie

capogiri

svenimenti frequenti

pallore

feci scure o con sangue

vomito con sangue o che sembra caffè

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Ne è controindicato l’impiego durante la gravidanza.

Eventuali antiacidi devono essere assunti almeno due ore prima o quattro ore dopo il farmaco.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare ai medicinali a base di acido micofenolico), ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare altri immunosoppressori, valaciclovir, carbone attivo, antibiotici, azatioprina, colestiramina, colestipolo, ganciclovir, probenecid, rifampicina, salicilati, sevelamer e valganciclovir)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di ulcere o altri disturbi gastrointestinali, tumori o malattie epatiche o renali, sindrome di Lesch-Nyhan, sindrome di Kelley-Seegmiller, anemia o neutropenia

se si soffre di fenilchetonuria

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura non bisogna sottoporsi a vaccinazioni senza previo consulto medico.

Mifepristone

Mifepristone

 

Si utilizza per interrompere una gravidanza nelle sue primissime fasi.

 

Che cos’è il Mifepristone?

E’ uno steroide sintetico che blocca l’azione del progesterone, l’ormone necessario per portare avanti una gravidanza.

 

Come si assume il Mifepristone?

Si somministra via bocca sotto forma di compresse. Di solito la cura prevede la successiva assunzione di un altro farmaco, il misoprostolo.

 

Effetti collaterali del Mifepristone

Fra i suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

male alla schiena

tremori e brividi

scariche di diarrea

capogiri

mal di testa

senso di nausea

dolore o crampi a livello addominale

sensazione di stanchezza

perdite o emorragie vaginali

conati di vomito

 

È importante contattare immediatamente un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

sensazione di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

svenimenti

battito accelerato

febbre (38 °C o oltre)

forte emorragia a livello vaginale

dolore o sensibilità a livello della pelvi

gravi capogiri, sensazione di testa leggera o mal di testa

nausea, vomito o diarrea (gravi o persistenti)

forte male allo stomaco

fiato corto

insolita debolezza

insoliti fastidi, pruriti o perdite vaginali

 

Avvertenze

Non deve essere assunto insieme a anticoagulanti o corticosteroidi o se si utilizza la spirale. E’ inoltre sconsigliato in caso di malattie del sangue, disturbi emorragici, presenza di masse di natura sconosciuta nell’addome, gravidanze ectopiche, problemi ai surren o malattia di Addison.

Il pompelmo e il suo succo possono aumentare gli effetti indesiderati di questo medicinale. Inoltre l’alcol e alcuni farmaci possono peggiorare eventuali capogiri che rendono la sua assunzione incompatibile con la guida e con l’uso di macchinari pericolosi.

Prima di assumerlo è bene informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci (in particolare al misoprostolo) o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare antifungini azolici, eritromicina, anticonvulsivanti, dexametasone, anticoagulanti, corticosteroidi, rifampicina e iperico)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di anemia, pressione alta, problemi polmonari, renali, respiratori, cardiaci o epatici

se si hanno più di 35 anni e si fumano più di 10 sigarette al giorno

in caso di programmato intervento chirurgico in anestesia generale

in caso di allattamento

Mitoxantrone

Mitoxantrone

 

Si prescrive, in combinazione con altri farmaci, per curare la leucemia acuta non linfoblastica ed alcune forme avanzate di tumore alla prostata. E’ impiegato altresì al fine di ridurre il numero di ricadute e i problemi fisici associati alla malattia in alcuni soggetti affetti da sclerosi multipla.

 

Che cos’è il mitoxantrone?

Il suo esatto meccanismo di azione non è noto; si ritiene che esso interferisca con la riproduzione e la crescita delle cellule e che ciò contribuisca a ridurre il numero di cellule tumorali presenti nell’organismo.

 

Come si assume il mitoxantrone?

Si somministra tramite infusione in vena.

 

Effetti collaterali del mitoxantrone

Il suo impiego può determinare una colorazione blu-verde delle urine e della sclera degli occhi. Può inoltre causare gravi problemi cardiaci (anche ad anni di distanza dalla sua somministrazione), ridurre le capacità dell’organismo di combattere le infezioni e abbassare il numero di piastrine. In alcuni individui la sua assunzione è stata associata alla comparsa di una forma di leucemia; questo rischio aumenta in caso di contestuale assunzione di altri farmaci citotossici.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

male alla schiena

stato di costipazione

tosse

scariche di diarrea

perdita o assottigliamento dei capelli

senso di nausea

dolore o fastidi allo stomaco

naso chiuso o che cola

senso di stanchezza

senso di affaticamento

calo dell’appetito

assenza delle mestruazioni

alterazione del ciclo mestruale

dolore alla bocca o vesciche

conati di vomito

stato di debolezza

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

stato di confusione

urine scure, rosa o con sangue

battito accelerato o irregolare

febbre, brividi, mal di gola o tosse persistente

minzione aumentata, ridotta o dolorosa

sbalzi d’umore o cambiamenti del comportamento

dolori, debolezza o crampi a livello muscolare

dolore, gonfiore, arrossamenti o cianosi al sito di iniezione

sintomi convulsivi

gravi infiammazione o dolore alla bocca

nausea, vomito, diarrea o mal di stomaco (forti o persistenti)

debolezza o stanchezza gravi o persistenti

fiato corto

improvviso e inspiegabile aumento di peso

gonfiore a mani, gambe o piedi

lividi o emorragie

cambiamenti alla pelle o alle unghie

problemi visivi

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicato in presenza di alcune complicanze cardiaci.

Prima del trattamento è opportuno rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare trastuzumab, digossina, ciclosporina e idantoine

se si soffre (o si ha sofferto in pregresso) di anemia, disturbi della coagulazione, problemi al fegato o al cuore, gotta, emorragie, depressione del midollo osseo e infezioni

in caso di radioterapia o chemioterapia a livello del torace

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura non bisogna sottoporsi a vaccini vivi.

Inoltre le donne in età fertile devono utilizzare efficaci metodi contraccettivi.

Moxifloxacina

Moxifloxacina

 

S’impiega nel trattamento di alcune infezioni batteriche.

 

Che cos’è la Moxifloxacina?

Questo farmaco uccide i batteri sensibili alla sua azione, inibendo gli enzimi topoisomerasi II e IV. Il primo è una molecola fondamentale per la trascrizione, la replicazione e la riparazione del DNA dei batteri; il secondo è coinvolto nei processi di divisione cellulare.

 

Come si assume la Moxifloxacina?

Viene somministrato sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali della Moxifloxacina

La sua prolungata assunzione può determinare una seconda infezione. Inoltre, in caso di diabete, è opportuno rammentare come questo antibiotico possa influenzare il livello di zucchero nel sangue.

Solo raramente la cura può avere effetti collaterali gravi, ad esempio a livello di fegato, sangue, muscoli ed articolazioni. Nello specifico il suo impiego è associato ad un aumento del rischio di problemi ai tendini (dolore, gonfiore, infiammazione e anche rottura) e può peggiorare la debolezza muscolare e le complicanze respiratorie associate alla miastenia gravis.

Infine, il farmaco può provocare effetti collaterali a livello dei nervi di braccia, mani, gambe o piedi, aumentare la sensibilità della pelle alla luce solare o scatenare la sindrome di Stevens-Johnson.

Fra gli altri possibili effetti indesiderati si possono includere:

scariche di diarrea

capogiri

male alla testa

senso di nausea

 

È importante contattare subito un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare o deglutire

febbre, brividi, tosse o mal di gola persistente

stati di allucinazione

problemi uditivi

problemi a livello tendineo o articolare

ustioni solari

desquamazione o epidermide gonfia o arrossata

problemi psicologici o sbalzi d’umore

debolezza o dolori a livello muscolare

incubi notturni

sensazione di pesantezza o oppressione al petto o alla gola

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

raucedine insolita

sangue nelle feci

dolore al torace

minzione ridotta

svenimenti

battito accelerato, rallentato o irregolare

fiato corto o altri problemi respiratori

dolori o crampi a livello muscolare

istinti al suicidio

sintomi di iperglicemia o ipoglicemia

diarrea grave o persistente

mal di testa, capogiri o sensazione di testa leggera, forti o persistenti

problemi epatici

tremori

stato d’insonnia

difficoltà a deambulare

lividi o emorragie

gonfiore o aumento di peso corporeo

insolite stanchezza o debolezza

perdite vaginali, prurito o cattivo odore

problemi visivi

macchie bianche in gola

 

Avvertenze

Può esserne controindicato l’impiego in presenza di miastenia gravis, di assunzione di farmaci antiaritmici, di alcuni problemi cardiaci o di bassi livelli di potassio nel sangue,.

La cura può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali.

Prima di assumere il farmaco è opportuno informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passato (in particolare farmaci che aumentano il rischio di prolungamento dell’intervallo QT, insulina o antidiabetici orali, warfarin, Fans, corticosteoroidi, antiaritmici, cisapride, diuretici, eritromicina, antidepressivi triciclici o altri psicofarmaci)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di infezioni gastriche, problemi epatici, cerebrali o al sistema nervoso, aumento della pressione nel cervello, problemi ai tendini o alle articolazioni, artrite reumatoide, malattie renali o riduzione della funzionalità dei reni, Alzheimer, problemi ai vasi sanguigni cerebrali, diarrea, diabete o iperglicemia, ipoglicemia, convulsioni, pelle ipersensibile al sole, bassi livelli di potassio nel sangue, battito cardiaco irregolare (anche in caso di storia familiare) o altri problemi al cuore

in caso di pregresso infarto

in caso di trapianto di rene, cuore o polmone

se si svolge un’intensa attività fisica

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura è importante evitare di sottoporsi ad alcuni tipi vaccini vivi.

Moxonidina

Moxonidina

 

Si prescrive nel trattamento dell’ipertensione.

 

Che cos’è la Moxonidina?

Agisce rilassando i muscoli presenti nella parete dei vasi sanguigni, promuovendo la loro dilatazione: il risultato che ne deriva è la riduzione della pressione sanguigna.

 

Come si assume la Moxonidina?

Si assume via bocca sotto forma di compresse da deglutire con dell’acqua.

 

Effetti collaterali della Moxonidina

Fra gli effetti indesiderati più comunemente associabili alla cura a base di moxonidina sono inclusi:

fauci secche

sensazione di sonnolenza

problemi allo stomaco

mal di testa

male alla schiena

stato di insonnia

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà respirare o deglutire

sensazione di pesantezza o oppressione al petto o alla gola

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

 

Avvertenze

Il consumo di bevande alcoliche può aumentare gli effetti indesiderati della moxonidina.

Prima di assumere il farmaco è opportuno informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di disturbi renali, cardiaci o angina

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È inoltre sempre importante far sapere medici, chirurghi e dentisti che si sta assumendo questo farmaco.

Nafcillina

Nafcillina

 

La nafcillina viene utilizzata per trattare e prevenire alcune infezioni batteriche.

 

Che cos’è la Nafcillina?

La nafcillina impedisce la sintesi della parete cellulare dei batteri sensibili alla sua azione. In questo modo ne provoca la morte.

 

Come si assume la Nafcillina?

La nafcillina può essere somministrata per via orale (in genere sotto forma di capsule) o mediante iniezioni direttamente in vena.

 

Effetti collaterali della Naficillina

L’assunzione a lungo termine o ripetuta di nafcillina può causare una seconda infezione.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • lieve diarrea
  • nausea
  • vomito

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • prurito
  • difficoltà respiratorie o di deglutizione
  • sensazione di oppressione al petto o alla gola
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • sangue nelle feci
  • febbre
  • dolori muscolari
  • dolore, arrossamento o gonfiore al sito di iniezione
  • grave diarrea
  • dolori o crampi allo stomaco
  • irritazione o perdite vaginali

Avvertenze

La nafcillina non deve essere assunta in caso di trattamento con una tetraciclina. Inoltre è importante ricordare che la sua assunzione può compromettere l’efficacia dei contraccettivi ormonali.

Prima di assumere il farmaco è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare a una cefalosporina o ad altri antibiotici beta-lattamici), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare tetracicline, anticoagulanti, eparina, metotressato, aminoglicosidi o contraccettivi orali
  • se si soffre (o si ha sofferto) di asma
  • in caso di gravidanza o allattamento

Nilotinib

Nilotinib

 

Il Nilotinib può essere utilizzato nel trattamento di alcuni tipi di leucemia, ad esempio la leucemia mieloide acuta.

Che cos’è il Nilotinib?

Il Nilotinib previene la crescita delle cellule tumorali. Agisce inibendo l’attività dell’enzima tirosinasi.

Come si assume il Nilotinib?

Il Nilotinib viene somministrato per via orale, in genere sotto forma di capsule da assumere a stomaco vuoto (almeno un’ora prima o 2 ore dopo i pasti).

Effetti collaterali del Nilotinib

L’assunzione di Nilotinib può essere associata a gravi alterazioni del battito cardiaco. Sono stati segnalati casi di morte improvvisa. Il trattamento può aumentare la sensibilità alle infezioni, ridurre il numero di piastrine nel sangue o aumentare la formazione di trombi.

Fra gli altri possibili effetti avversi del farmaco sono inclusi:

  • mal di schiena
  • dolori a ossa, articolazioni o muscoli
  • costipazione
  • diarrea
  • capogiri
  • pelle secca
  • arrossamenti
  • gas
  • perdita dei capelli
  • mal di testa
  • perdita dell’appetito
  • prurito lieve
  • lievi crampi o spasmi muscolari
  • lievi fastidi allo stomaco
  • nausea
  • sudorazioni notturne
  • naso chiuso o che cola
  • starnuti
  • stanchezza
  • difficoltà a dormire
  • vomito
  • debolezza

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • prurito
  • difficoltà respiratorie o di deglutizione
  • sensazione di oppressione al petto o alla gola
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • bruciore, intorpidimento o pizzicore
  • variazioni nella quantità di urina prodotta
  • dolori al torace
  • confusione
  • svenimenti
  • battito cardiaco rallentato, accelerato o irregolare
  • sensazione di avere la testa leggera
  • problemi psicologici o cambiamenti d’umore
  • intorpidimento o debolezza a un braccio o a una gamba
  • debolezza a un lato del corpo
  • convulsioni
  • capogiri, mal di testa, stanchezza o debolezza gravi o persistenti
  • mal di stomaco, nausea o vomito forti o persistenti
  • fiato corto
  • difficoltà a parlare
  • aumento improvviso di peso
  • gonfiore di mani, piedi, caviglie o occhi
  • emorragie
  • infezioni
  • problemi epatici
  • pancreatite
  • problemi alla vista

Avvertenze

Il trattamento con Nilotinib può compromettere le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. L’effetto può essere aggravato dall’alcol o da altri medicinali.

Il Nilotinib non deve essere assunto in caso di sindrome del QT lungo, prolungamento dell’intervallo QT, bassi livelli ematici di potassio o di magnesio, intolleranza al galattosio, grave carenza di lattasi, problemi di assorbimento del glucosio o del galattosio o gravi intolleranze al lattosio.

Il trattamento con Nilotinib è inoltre controindicato in caso di assunzione di amiodarone, disopiramide, procainamide, chinidina, sotalolo o altri antiaritmici, carbamazepina, clorochina, claritromicina, dexametasone, aloperidolo, itraconazolo, ketoconazolo, metadone, moxifloxacina, nefazodone, fenobarbital, fenitoina, pimozide, inibitori delle proteasi, PPI, rifabutina, rifampicina, rifapentina, iperico, telitromicina, voriconazolo o farmaci che possono portare a un prolungamento dell’intervallo QT.

Infine, durante il trattamento è necessario evitare l’assunzione di pompelmo e del suo succo.

Prima di assumere il farmaco è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • di un’eventuale intolleranza al lattosio
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare amiodarone, disopiramide, procainamide, chinidina, sotalolo o altri antiaritmici, clorochina, claritromicina, aloperidolo, itraconazolo, ketoconazolo, metadone, moxifloxacina, nefazodone, pimozide, inibitori delle proteasi, telitromicina, voriconazolo, alfentanil, ciclosproine, diidroergotamina, ergotamina, fentanile, midazolam (per via orale), sirolimus, tacrolimus, carbamazepina, dexametasone, fenobarbital, fenitoina, PPI, rifabutina, rifampicina, rifapentina e iperico
  • se si soffre (o si ha sofferto) di altre forme tumorali oltre alla leucemia, problemi cardiaci, epatici, renali, pancreatici o al midollo osseo, globuli bianchi o piastrine bassi, anemia o anomalie nei livelli di elettroliti nel sangue (ad esempio fosforo, calcio o sodio)
  • in caso di casi di prolungamento dell’intervallo QT in famiglia
  • in caso di gastrectomia totale
  • in caso di gravidanza o allattamento

È inoltre importante informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di Nilotinib e parlare con un medico prima di sottoporsi a qualunque vaccino, in particolare a quelli vivi.

Nitrito di amile

Nitrito di amile

 

Il nitrito di amile è utilizzato nel trattamento associato agli attacchi di angina.

Che cos’è il Nitrito di amile?

Il nitrito di amile permette il rilassamento dei vasi sanguigni, aumenta l’apporto di sangue e ossigeno al cuore e riduce contemporaneamente il carico di lavoro per il muscolo cardiaco.

Come si assume il Nitrito di Amile?

Nel maggior parte dei casi si assume per via inalatoria.

Effetti avversi riconosciuti

Fra i possibili effetti avversi del nitrito di amile sono inclusi:

  • capogiri o sensazione di avere la testa leggera
  • polso accelerato
  • arrossamenti del viso e del collo
  • lieve mal di testa
  • nausea o vomito
  • irrequietezza

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • stanchezza o debolezza insolite
  • cianosi di labbra, unghie o palmi delle mani
  • forti capogiri o svenimenti
  • sensazione di forte pressione nel cranio
  • fiato corto
  • battito cardiaco debole e accelerato

Complicazioni e avvertenze

Questo principio attivo può causare capogiri o la sensazione di avere la testa leggera soprattutto alzandosi dalla posizione sdraiata a quella seduta. Questa complicazione è aggravata dal consumo di alcolici.

Prima di assumere il farmaco è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare avanafil, riociguat, sildenafil, tadalafil e vardenafil
  • se si soffre (o si ha sofferto) di anemia, glaucoma o ipertiroidismo
  • in caso di ictus, infarti o traumi cranici recenti
  • in caso di gravidanza o allattamento

Norgestrel

Norgestrel

 

Il norgestrel, spesso detto “minipillola”, può essere prescritto alle donne che vogliono evitare una gravidanza o per ridurre i dolori e le perdite mestruali. In altri casi viene utilizzato per regolarizzare il ciclo mestruale.

Come anticoncezionale può essere meno efficace rispetto ad altri metodi ormonali. Per questo in genere viene utilizzato a tale scopo solo dalle donne che non possono assumere contraccettivi a base di estrogeni.

Che cos’è il Norgestrel?

Il norgestrel agisce modificando l’utero e il muco della cervice in modo da rendere più difficoltoso l’impianto di un eventuale ovulo fertilizzato. Inoltre nel 50% delle donne che ne fanno uso l’assunzione regolare previene inoltre l’ovulazione.

Come si assume il Norgestrel?

Il norgestrel si assume per via orale, sotto forma di compresse.

In genere la posologia è di una compressa al giorno; nel caso in cui scateni nausea o problemi di stomaco è consigliabile assumerla prima di andare a dormire.

Effetti collaterali del Norgestrel

In rari casi l’assunzione di norgestrel può essere associata alla formazione di trombi.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • nausea
  • vomito
  • crampi allo stomaco
  • gonfiore
  • capogiri
  • mal di testa
  • stanchezza
  • sensibilità del seno
  • riduzione del volume del seno
  • acne
  • capelli grassi
  • perdita di capelli
  • aumento di peso
  • infezioni vaginali

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • prurito
  • gonfiore a volto, lingua o gola
  • difficoltà respiratorie
  • forti capogiri
  • emorragie vaginali prolungate (più di 8 giorni)
  • assenza delle mestruazioni per 2 cicli consecutivi
  • depressione
  • irsutismo
  • piedi o caviglie gonfi
  • fiato corto, dolore al petto, alla mascella o al braccio sinistro, confusione, sangue nell’espettorato, capogiri o svenimenti, dolore, gonfiore o caldo all’inguine o a un polpaccio, pizzicore, debolezza o intorpidimento di gambe o braccia, mal di testa insoliti, difficoltà a parlare, debolezza a un lato del corpo, problemi alla vista
  • forte dolore a stomaco, pancia o a livello addominale
  • noduli al seno
  • stanchezza insolita
  • urine scure
  • ittero

Avvertenze

In caso di vomito entro 4 ore dall’assunzione di norgestrel e in caso di diarrea l’efficacia contraccettiva può diminuire; nei 2 giorni successivi è bene utilizzare anche altri metodi anticoncezionali.

Prima di assumere norgestrel è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare principi attivi che velocizzano il transito intestinale, isotretinoina, troleandomicina, griseofulvina, modanafil, rifamicine, iperico, anticonvulsivanti e farmaci contro l’HIV
  • delle malattie e dei problemi di salute di cui si soffre (o si ha sofferto)
  • in caso di gravidanza o allattamento

L’assunzione di norgestrel può interferire con i risultati di alcuni esami di laboratorio.

Nortriptilina

Nortriptilina

 

La nortriptilina è utilizzata principalmente nel trattamento dei sintomi della depressione.

Che cos’è la Nortriptilina?

La nortriptilina è un antidepressivo triciclico. Agisce sui livelli di molecole cerebrali ristabilendo l’equilibrio.

Come si assume la Nortriptilina?

In genere la nortriptilina si assume per via orale.

Effetti collaterali della Nortriptilina

Chi assume questo principio attivo ha riscontrato, in alcuni casi, una modifica della propria capacità di reazione e di ragionamento e un aumento della sensibilità cutanea al sole.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • nausea, vomito, perdita dell’appetito
  • ansia, insonnia
  • secchezze delle fauci o strano sapore in bocca
  • riduzione della minzione
  • costipazione
  • problemi alla vista
  • gonfiore delle mammelle
  • problemi nella sfera sessuale

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • vista appannata o a tunnel, dolore o gonfiore agli occhi, aloni attorno alle luci
  • movimenti incontrollati di occhi, lingua, mascella o collo
  • sensazione di svenimento
  • convulsioni
  • dolore al petto, battiti cardiaci pesanti, strane sensazioni nel torace
  • debolezza o intorpidimenti improvvisi, problemi alla vista, a parlare o di equilibrio
  • febbre, mal di gola, lividi, emorragie
  • macchi violacee sottopelle
  • dolore alla parte alta dello stomaco, perdita dell’appetito, ittero
  • minzione dolorosa o difficoltosa
  • agitazione, allucinazioni, febbre, battito cardiaco accelerato, riflessi iperattivi, nausea, vomito, diarrea, perdita della coordinazione, svenimenti

Avvertenze

Non assumere nortriptilina in caso di infarto recente, somministrazione di blu di metilene o nei 14 giorni precedenti ad un trattamento con MAO inibitori.

Da evitare anche l’assunzione contemporanea di alcolici, di pompelmo e del suo succo.

L’efficacia del farmaco non è immediata. Si consiglia di non interrompere il farmaco senza consultare il proprio medico, per non incorrere in crisi d’astinenza.

Prima di assumerla è invece importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare ad altri antidepressivi), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare sonniferi, narcotici, miorilassanti, medicinali contro ansia o depressione, anticonvulsivanti e SSRI (anche se assunti nelle 5 settimane precedenti)
  • se si soffre (o si ha sofferto) di malattie cardiache, convulsioni, disturbo bipolare, schizofrenia o altre malattie mentali, patologie epatiche, problemi alla tiroide, diabete, glaucoma ad angolo stretto o problemi di minzione
  • in caso di infarto o ictus
  • di casi, in famiglia, di morte improvvisa associata a un’anomalia del ritmo cardiaco
  • in caso di gravidanza o allattamento

È bene informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di nortriptilina.

Omacetaxina

Omacetaxina

 

L’omacetaxina è indicata principalmente nel trattamento di alcune forme di leucemia mieloide cronica in alcuni pazienti.

Che cos’è l’omacetaxina?

L’omacetaxina agisce rallentando la crescita delle cellule tumorali.

Come si assume l’omacetaxina?

L’omacetaxina viene somministrata mediante iniezioni.

Effetti collaterali dell’omacetaxina

In alcuni pazienti che assumevano omacetaxina si è riscontrato una diminuzione del numero delle piastrione e della capacità di difendersi dalle infezioni e/o un aumento di zuccheri nel sangue.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • costipazione
  • tosse
  • diarrea
  • perdita dei capelli
  • mal di testa
  • dolore ad articolazioni, braccia, gambe, muscoli o schiena
  • perdita dell’appetito
  • lieve epistassi
  • lieve mal di stomaco
  • nausea
  • arrossamento, dolore o gonfiore al sito di iniezione
  • stanchezza
  • disturbi del sonno
  • debolezza
  • vomito

È importante informare subito il medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • prurito
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione o dolore al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • sangue nelle urine o nelle feci
  • feci scure
  • bruciori, intorpidimenti o pizzicore
  • confusione
  • sangue nell’espettorato
  • svenimenti
  • battito cardiaco accelerato, irregolare o rallentato
  • cambiamenti d’umore o del comportamento
  • debolezza da un solo lato del corpo
  • acufeni (fischi, ronzii o fruscii nelle orecchie)
  • convulsioni
  • capogiri o mal di testa forti o persistenti
  • stanchezza o debolezza forti o persistenti
  • forte mal di stomaco
  • fiato corto
  • difficoltà a parlare
  • gonfiore a mani, caviglie o piedi
  • gonfiore o indolenzimento di bocca o lingua
  • sintomi di un’infezione in corso
  • minzione aumentata, difficoltosa o dolorosa
  • lividi o emorragie
  • problemi alla vista
  • vomito che sembra caffè

Controindicazioni e avvertenze

L’omacetaxina può essere controindicata in caso di diabete non controllato.

Prima della somministrazione è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare anticoagulanti, aspirina e Fans
  • se si soffre (o si ha sofferto) di problemi al midollo osseo, emorragie cerebrali, disturbi della coagulazione, diabete o iperglicemia
  • in presenza di casi di diabete o iperglicemia in famiglia
  • in caso di gravidanza o allattamento

È importante informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di omacetaxina.

Durante il trattamento è consigliato alle donne fertili l’utilizzo di contraccettivi efficaci.

L’omacetaxina può compromettere le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto avverso può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali.

Omatropina

Omatropina

 

L’omatropina viene utilizzata nel trattamento di alcuni tipi di infiammazione dell’occhio per dilatare la pupilla. Inoltre può essere utilizzata nella terapia dello strabismo, nel trattamento di alcune forme di cataratta in fase iniziale, in caso di nictalopia e di miopia durante l’infanzia.

L’omatropina viene inoltre utilizzata per dilatare la pupilla prima di alcuni esami diagnostici.

Che cos’è l’omatropina?

L’omatropina agisce bloccando il neurotrasmettitore acetilcolina. In questo modo rilassa il muscolo ciliare, portando alla dilatazione della pupilla.

Come si assume l’omatropina?

L’omatropina viene somministrata sotto forma di collirio.

Effetti collaterali dell’omatropina

L’omatropina può appannare la vista e rendere gli occhi più sensibili alla luce.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • prurito, bruciore e sensazione di punture nell’occhio
  • irritazione al sito di applicazione

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • difficoltà di minzione
  • bocca secca
  • dolore agli occhi
  • febbre
  • arrossamenti o pelle secca
  • battito cardiaco irregolare o accelerato
  • instabilità

Controindicazioni e avvertenze

L’omatropina è controindicata in caso di glaucoma o di rischio di glaucoma.

Prima di assumerla è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare antistaminici, farmaci contro il Parkinson e antidepressivi triciclici
  • se si soffre (o si ha sofferto) di problemi alla cornea, intorpidimenti dovuti a danni ai nervi, blocco della vescica, problemi alla prostata o difficoltà di minzione
  • in caso di sindrome di Down
  • in caso di gravidanza o allattamento

L’uso di omatropina compromette la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi.

Il farmaco non deve essere ingerito.

Ossimetazolina

Ossimetazolina

 

L’ossimetazolina viene utilizzata per alleviare la congestione nasale causata da raffreddori, allergie e sinusiti.

Che cos’è l’ossimetazolina?

L’ossimetazolina agisce restringendo i vasi sanguigni. In questo modo allevia il gonfiore e la congestione della mucosa nasale, facilita l’eliminazione del muco e migliora la respirazione.

Come si assume l’ossimetazolina?

In genere l’ossimetazolina viene somministrata per via nasale, sotto forma di soluzioni anche spray.

Effetti collaterali dell’ossimetazolina

L’ossimetazolina può influenzare i livelli di zuccheri nel sangue. Inoltre il suo uso frequente o a lungo termine può peggiorare la congestione nasale o favorirne la ricomparsa.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • aumento delle scariche nasali
  • starnuti
  • dolori pungenti
  • bruciore momentaneo

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua

Controindicazioni e avvertenze

L’ossimetazolina è controindicata in caso di assunzione di furazolidone o MAO inibitori.

Prima di assumerla è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare antidepressivi triciclici, furazolidone, MAO inibitori e bromocriptina
  • se si soffre (o si ha sofferto) di pressione alta, ipertrofia della prostata, diabete, ipertiroidismo o malattie cardiache
  • se si fa uso di droghe, in particolare di cocaina
  • in caso di gravidanza o allattamento

Il trattamento non deve proseguire per più di 3 giorni, a meno di diversa indicazione da parte del medico.

Inoltre lo spray non deve essere condiviso con altre persone a causa del possibile rischio di diffusione dell’infezione.

Ouabaina

Ouabaina

 

L’ouabaina è utilizzata nel trattamento di alcuni disturbi cardiaci, in particolare aritmie, fibrillazione atriale e scompenso.

Che cos’è l’Ouabaina?

L’ouabaina influenza l’attività elettrica del cuore aumentando i livelli di sodio e di calcio nelle cellule. Questo permette al cuore di aumentare la forza delle proprie contrazioni muscolari.

Come si assume l’Ouabaina?

Nella maggior parte dei casi si assume per via endovenosa, raramente per via orale.

Effetti collaterali dell’Ouabaina

Fra i possibili effetti avversi dell’ouabaina sono inclusi:

  • nausea
  • vomito
  • irregolarità del polso
  • blocco cardiaco

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • prurito
  • gonfiore a volto, lingua o gola
  • difficoltà respiratorie

Complicazioni e avvertenze

Prima di un trattamento con ouabaina è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare furosemide
  • se si soffre (o si ha sofferto) di blocco cardiaco, problemi alla valvola aortica, miocardite acuta, cardiomiopatie, pericardite o cuore polmonare
  • in caso di gravidanza o allattamento