Ramelteon

Ramelteon

 

Viene principalmente impiegato nel trattamento dell’insonnia.

 

Che cos’è il Ramelteon?

Si tratta di un agonista della melatonina che ggisce direttamente sui suoi recettori cerebrali, promuovendo così l’addormentamento.

 

Come si assume il Ramaìelteon?

Si somministra via bocca sotto forma di compresse. L’assunzione deve avvenire nei 30 minuti precedenti al momento in cui ci si corica e solo qualora sia poi possibile dormire almeno da 7 a 8 ore consecutive.

Il farmaco non deve essere ingerito durante o subito dopo un pasto ricco di grassi.

 

Effetti collaterali del Ramelteon

Fra i suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

scariche di diarrea

capogiri

senso di sonnolenza

affaticamento

sensazione di stanchezza

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare o fiato corto

senso di pesantezza o oppressione al petto

insolita raucedine

senso di nausea

incubi

perdite dal capezzolo

problemi di fertilità

istinti suicidi

conati di vomito

assenza o alterazioni del ciclo mestruale

calo del desiderio sessuale

stati di allucinazione

mal di testa

problemi di memoria

cambiamenti del comportamento e problemi psicologici

peggioramento dell’insonnia

 

Avvertenze

Il farmaco può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Tale effetto collaterale può essere aggravato dall’assunzione di alcol o dall’impiego di altri medicinali.

Il trattamento con tale farmaco è controindicato in caso di gravi problemi epatici, di assunzione di fluvoxamina e di gravi apnee del sonno. Prima di assumerlo, è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare donezepril, fluvoxamina, antifungini azolici e rifampicina)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi epatici, polmonari, respiratori, psichiatrici o psicologici

se si bevono sostanze alcolici

se si ha una storia di abuso di alcol o istinti suicidi

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Se il trattamento non risultasse efficace nel termine di 7-10 giorni, è opportuno consultare un medico.

Ranolazina

Ranolazina

 

Viene utilizzata nel trattamento dei dolori cronici al petto (angina).

 

Che cos’è la ranolazina?

E’ un farmaco antianginoso il cui esatto meccanismo di funzionamento non è ancora noto.

 

Come si assume la ranolazina?

Si somministra via bocca, da sola o in combinazione con altri farmaci.

 

Effetti collaterali della ranolazina

Può aumentare il rischio di scompenso renale in presenza di problemi ai reni.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

stato di costipazione

capogiri

mal di testa

senso di nausea

 

È importante contattare immediatamente un medico nel caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

stato di confusione

riduzione del senso del tatto

svenimenti

battito accelerato, rallentato o irregolare

febbre, brividi o mal di gola persistente

intorpidimenti, bruciore o pizzicore alla pelle

capogiri forti o persistenti

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

raucedine insolita

appannamento della vista

sensazione di testa leggera o debolezza forti o persistenti

fiato corto

gonfiore a mani o piedi

sintomi di problemi renali

tremori

lividi o emorragie

 

Controindicazioni e avvertenze

E’ controindicata in presenza di cirrosi epatica e in caso di assunzione di alcuni antifungini, barbiturici, carbamazepina, rafamicine, iperico, idantoine, alcuni macrolidi, nefazodone, alcuni inibitori della proteasi o telitromicina.

Prima della cura è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare ciclosporina, diltiazem, macrolidi, nefazodone, inibitori della proteasi, telitromicina, verapamil, barbiturici, carbamazepina, idantoine, rifamicine, iperico, digossina, metformina, lovastatina, simvastatina, sirolimus, antipsicotici, antiaritmici, aprepitant, antifungini azolici, tacrolimus, antidepressivi triciclici e qualsiasi medicinale che può aumentare il rischio di prolungamento dell’intervallo QT)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di diabete, battito cardiaco irregolare, problemi renali o epatici, potassio basso nel sangue

in caso di anomalie nei test del funzionamento del cuore

in presenza di casi di anomalie nei test del funzionamento del cuore, battito cardiaco irregolare o basso potassio nel sangue in famiglia

in caso di dialisi

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto indesiderato può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali. I capogiri causati dal farmaco possono essere accentuati non solo dall’alcol e dai medicinali, ma anche dalla febbre, dal caldo e dall’attività fisica. In presenza di tali fattori è importante prestare la massima attenzione quando ci si alza nonchè sedersi o sdraiarsi non appena compaiono i giramenti di testa.

Rasagilina

Rasagilina

 

Viene utilizzata nel trattamento del Parkinson.

 

Che cos’è la rasagilina?

E’ un inibitore degli enzimi monoamino ossidasi (MAO) il cui esatto meccanismo di funzionamento non è noto; si ritiene che aiuti ad aumentare i livelli cerebrali delle molecole che influenzano le capacità motorie.

 

Come si assume la rasagilina?

Si somministra via bocca.

 

Effetti collaterali della rasagilina

Può indurre improvvisi addormentamenti o comportamenti compulsivi. Incrementa altresì il rischio di pressione alta, di melanoma e – se assunta in combinazione con alcuni medicinali – di sindrome serotoninergica.

Il rischio di alta pressione aumenta ulteriormente se, durante l’assunzione del farmaco, si mangiano cibi molto ricchi di tiramina, come salsa di soia, ananas, banane, avocado, formaggi stagionati, vino rosso, birra e fegato.

Fra gli altri possibili effetti indesiderati sono inclusi:

stato di costipazione

capogiri

scariche di diarrea

lieve mal di stomaco

senso di nausea

fastidi gastrici

naso chiuso

conati di vomito

perdita di peso corporeo

senso di sonnolenza

fauci secche

sintomi simil-influenzali

mal di testa

dolori a livello articolare

calo dell’appetito

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

stati di allucinazione

incapacità a stare fermo

problemi comportamentali o sbalzi dell’umore

debolezza a un singolo lato del corpo

sintomi convulsivi

sensibilità alla luce

mal di testa, capogiri o sensazione di testa leggera, forti o persistenti

nausea, vomito, mal di stomaco o diarrea forte o persistente

fiato corto

mutamenti cutanei

collo rigido o dolente

difficoltà a parlare

rigidità muscolare

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

feci scure

sangue nelle urine

problemi visivi

bruciore, intorpidimenti o pizzicori

problemi alla sfera sessuale

stato di confusione

riduzione delle capacità coordinative

pupille dilatate

dolore o infiammazione agli occhi

svenimenti

battito accelerato o irregolare

stato febbrile

gonfiore a mani, caviglie o piedi

difficoltà nel ragionamento

difficoltà nel camminare

insolita sudorazione

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicata in caso di problemi al fegato e di assunzione di fluoxetina (anche nelle 5 settimane precedenti la terapia con rasagilina), antidepressivi triciclici o tetraciclici, tramadolo, trazodone, vilazodone, selegilina o altri MAO inibitori, ciclobenzaprina, destrometorfano, meperidina, metadone, propossifene, SSRI, SNRI o iperico

 

Prima della cura è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare meperidina, metadone, propossifene, SNRI, SSRI, iperico, simpaticomimetici, antidepressivi triciclici e tetraciclici, tramadolo, trazodone, vilazodone, levodopa, ciprofloxacina,ciclobenzaprina, destrometorfano, altri MAO inibitori, metoclopramide e farmaci contro problemi dell’umore

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di tumori alla pelle, movimenti muscolari incontrollati, disturbi del sonno, pressione alta o bassa, problemi epatici, renali, psichiatrici o psicologici, o feocromocitoma

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; questo effetto indesiderato può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali.

I capogiri indotti dal farmaco possono essere accentuati non solo dall’alcol e dai medicinali, ma anche dalla febbre, dal caldo dall’attività fisica. In presenza di tali fattori è importante fare attenzione quando ci si alza nonchè sedersi/sdraiarsi non appena compaiono i giramenti di testa.

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di rasagilina.

Inoltre non bisogna mai superare il dosaggio prescritto dal medico; in caso contrario si potrebbe incorrere in un maggior rischio di pressione alta.

Dopo l’eventuale sospensione della cura, è necessario attendere almeno 14 giorni prima di iniziare ad assumere alcuni medicinali (ad esempio medicinali contro tosse e congestione, antidepressivi, ansiolitici, miorilassanti e altri farmaci contro il Parkinson).

Rivaroxaban

Rivaroxaban

 

Si utilizza per prevenire e trattare la formazione di coaguli di sangue. Trova altresì impiego per ridurre il rischio di ictus e per prevenire/curare la trombosi venosa profonda.

 

Che cos’è il Rivaroxaban?

Esso blocca la formazione di coaguli sanguigni, inibendo direttamente il fattore Xa della coagulazione.

 

Come si assume il Rivaroxaban?

Si somministra sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali del Rivaroxaban

Può provocare lievi emorragie.

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

sangue nelle feci o feci scure

variazioni nella produzione di urina o urine scure, rosa o rosse

sangue nell’espettorato

febbre, brividi o mal di gola persistente

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

dolore, gonfiore o fuoriuscita di materiale dalle ferite

epidermide arrossata, gonfia o che si desquama

complicanze alle articolazioni

anemia

sintomi di emorragie cerebrali

bassa pressione

inspiegabili gonfiori

lividi o emorragie

vomito simile a caffè

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Ne è controindicato l’utilizzo in presenza di alcuni tipi di emorragie e di disturbi emorragici causati da malattie epatiche, a chi è portatore di una valvola cardiaca artificiale e in caso di alcuni problemi ai reni o al fegato.

Il farmaco non deve inoltre essere impiegato da chi è in trattamento con altri coagulanti, abciximab, bivalirudina, itraconazolo, ketoconazolo, lopinavir, nelfinavir, fenobarbital, posaconazolo, rifamicine, ritonavir, saquinavir, telaprevir, tirofiban, voriconazolo, alteplase, boceprevir, carbamazepina, cobicistat, conivaptan, dabigratan, desirudina, enzalutamide, eptifibatide, idantoine, indinavir e iperico

La cura non deve essere mai interrotto senza previo consenso del curante.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti nel pregresso (in particolare altri coagulanti, abciximab, alteplase, aspirina o Fans, bivalirudina, dabigatran, desirudina, eptifabide, inibitori delle piastrine, tirofibran, posaconazolo, ritonavir, saquinavir, telaprevir, voriconazolo, carbamazepina, enzalutamide, boceprevir, claritromicina, cobicistat, conivaptan, eritromicina, fluconazolo, indinavir, itraconazolo, ketoconazolo, lopinavir, nelfinavir, idantoine, fenobarbital, rifamicine o iperico)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di malattie emorragiche o disturbi della coagulazione, alta pressione, malattie renali o epatiche, ictus, ulcere gastrointestinali, malattie ereditarie, problemi ai vasi sanguigni, anemia o altre malattie ematologiche, piastrine basse o altri problemi con le piastrine

se si è a rischio di emorragie

in caso di programmato intervento chirurgico

se si soffre di disturbi renali e si è in trattamento con amiodarone, azitromicina, cloramfenicolo, cimetidina, diltiazem, ranolazina, verapamil, dronedarone, eritromicina, felodipina o chinidina

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

In caso di procedure spinali o epidurali – durante il trattamento con rivarobaxan – è bene avvertire il medico in caso di sintomi di problemi ai nervi (ad esempio mal di schiena, debolezza muscolare, paralisi, perdita del controllo dell’intestino o della vescica o intorpidimenti).

È inoltre importante far sapere medici, chirurghi e dentisti della sua assunzione.

Roflumilast

Roflumilast

 

S’impiega al fine di ridurre il rischio di riacutizzazioni e peggioramenti di complicanze respiratorie in alcuni casi di broncopneumopatia cronica ostruttiva.

 

Che cos’è il Roflumilast?

Il suo esatto meccanismo di funzionamento non è ancora noto; si sa però che inibisce l’enzima fosfodiesterasi di tipo 4.

 

Come si assume il Roflumilast?

Si somministra sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali del Roflumilast

Può causare gravi e improvvisi problemi respiratori. Può altresì aumentare il rischio di problemi psicologici o comportamentali e determinare un aumento di peso.

Fra gli altri suoi possibili effetti collaterali sono inclusi:

male alla schiena

calo dell’appetito

scariche di diarrea

capogiri

sintomi simil-influenzali

mal di testa

lieve perdita di peso

senso di nausea

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

problemi di minzione

battito irregolare

problemi psicologici o comportamentali

male allo stomaco o alla schiena forte o persistente

istinti al suicidio

tremori

stato d’insonnia

 

Controindicazioni e avvertenze

Be è sconsigliato l’impiego in presenza di alcuni problemi epatici e se si assume fenobarbital, primidone, rifamicine, carbamazepina, idantoine o iperico.

Può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; l’effetto può essere aggravato dall’alcol e da alcuni farmaci.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti (in particolare contraccettivi ormonali, ketaconazolo, carbamazepina, idantoine, cimetidina, enoxacina, eritromicina, fluvoxamina, itraconazolo, fenobarbital, primidone, rifamicine o iperico)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi epatici, mentali o psicologici

in caso di istinti suicidi

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Rosuvastatina

Rosuvastatina

 

La rosuvastatina si usa per minimizzare i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, in maniera da frenare l’aterosclerosi e diminuire di conseguenza il pericolo di infarto e ictus.

 

Viene anche utilizzato nella terapia di certe persone che altrimenti dovrebbero venire sottoposti a trattamenti per riaprire vasi sanguigni del cuore bloccati.

 

Che cos’è la rosuvastatina?

La rosuvastatina opera minimizzando la sintesi di sostanze grasse, colesterolo compreso, da parte dell’organismo. Inoltre accresce i livelli di colesterolo “buono” (HDL).

 

Come si prende la rosuvastatina?

La rovusastatina si prende per bocca. La sua assunzione si deve combinare cona una dieta adeguata.

 

Effetti collaterali della rosuvastatina

La rosuvastatina può provocare disturbi epatici o miopatie. Inoltre può modificare i livelli di zuccheri nel sangue.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

dolore alla testa

nausea

dolore allo stomaco

debolezza

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore a bocca, viso, labbra, gola o lingua

raucedine inusuale

urine scure o sangue nelle urine

alterazioni nella quantità di urina prodotta

confusione

depressione

mali articolari o muscolari

disturbi di memoria

sensibilità o debolezza muscolare (con o senza febbre o affaticamento)

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

dolore alla testa serio o continuo

nausea o vomito intenso o continuo

intenso dolore allo stomaco o alla schiena (con o senza nausea o vomito)

gonfiore di mani, caviglie o piedi

sintomi di disturbi renali

insonnia

 

Controindicazioni e avvertenze

La rosuvastatina può non essere indicata in caso di disturbi al fegato. Inoltre non si dovrebbe prendere durante la gravidanza e l’allattamento.

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o ad cibi e altre sostanze

degli altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico colchicina, ciclosporina, daptomicina, fibrati, niacina, dronedarone, eltrombopag, itraconazolo, anticoagulanti, cimetidina, ketoconazolo, sirolimus, spironolattone e tacrolimus

se si soffre (o si è sofferto) di disturbi muscolari, pressione bassa, gravi infezioni, disturbi renali, epatici o alla tiroide, diabete o iperglicemia, convulsioni, incremento dei livelli ematici di CPK, disturbi metabolici, ormonali o nel bilancio elettrolitico

in presenza di disidratazione

in presenza di storia familiare di disturbi muscolari ereditari

in presenza di dialisi

se si consumano alcolici o si ha una storia di abuso di alcol

in presenza di trapianto

di interventi chirurgici recenti

se si fa molta attività fisica

in presenza di gravidanza o allattamento

 

Durante la terapia è fondamentale rispettare il programma alimentare e di attività fisica consigliato dal dottore.

Le donne in età fertile devono usare metodi anticoncezionali efficienti.

La rosuvastatina può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Alcolici e altri farmaci possono aggravare questo effetto collaterale.

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di rosuvastatina.

Rotigotina

Rotigotina

 

S’impiega nella cura del Parkinson e della sindrome delle gambe senza riposo di gravità moderata o elevata.

 

Che cos’è la rotigotina?

Il suo esatto meccanismo di funzionamento non è ancora noto, ma si ritiene che agisca su specifiche aree del cervello in modo da ridurre la sintomatologia della sindrome delle gambe senza riposo e delle fasi precoci del Parkinson.

 

Come si assume la rotigotina?

Viene di solito somministrata mediante cerotti transdermici.

 

Effetti collaterali della rotigotina

Può generare sonnolenza e addormentamenti improvvisi e indurre comportamenti compulsivi. Nei soggetti affetti da Parkinson può aumentare il rischio di melanoma, mentre in caso di pazienti affetti da sindrome delle gambe senza riposo può portare alla ricomparsa dei sintomi, al loro peggioramento o alla loro anticipazione in ore più precoci del mattino.

 

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

sintomi di infezioni alle vie aeree superiori

senso di stanchezza

stato d’insonnia

conati di vomito

stato di debolezza

lievi arrossamenti, gonfiori o prurito al sito di applicazione

costipazione

calo dell’appetito

scariche di diarrea

capogiri

sensazione di sonnolenza

mal di testa

aumento della sudorazione

dolori a livello articolare

senso di nausea

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

perdita delle capacità coordinative

disturbi dell’umore o del comportamento, nuovi o in peggioramento

movimenti improvvisi o incontrollati di mani o gambe, nuovi o in peggioramento

persistente insonnia

acufeni

improvvise sonnolenze o addormentamenti

improvviso e ingiustificato aumento di peso corporeo

gonfiore a mani, caviglie o piedi

tremori

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

sogni strani

bruciori, intorpidimenti o pizzicori

stato di confusione

svenimenti

battito accelerato o irregolare

stato di allucinazione

neoformazioni cutanee o cambiamento nell’aspetto di un neo

problemi visivi

irritazione, prurito, arrossamenti o gonfiore persistenti al sito di applicazione

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumerla è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze (in particolare ai solfiti)

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passato, in particolare benzodiazepine, antagonisti della dopamina, psicofarmaci, medicinali per dormire e levodopa

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di ritenzione idrica o gonfiori, problemi d’umore o del comportamento, sonnolenza e problemi di sonno, problemi cardiaci o capogiri, problemi ai vasi sanguigni, pressione alta o bassa, problemi ai reni o al fegato, asma o altri problemi all’apparato respiratorio, nausea, sudorazioni o svenimenti quando si mantiene la posizione eretta

se si bevono sostanze alcoliche

in caso di storia personale o familiare di dipendenze (ad esempio dall’alcol o dal gioco d’azzardo)

in caso di programmata risonanza magnetica

se si ha in programma una cardioversione

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

 

Può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; questo effetto avverso può essere aggravato dall’assunzione di alcol e da alcuni medicinali (in particolare farmaci che possono indurre sonnolenza). Inoltre la febbre, il caldo, l’alcol e l’attività fisica possono aumentare i capogiri associati alla sua assunzione, soprattutto al mattino; per questo motivo è consigliabile alzarsi con cautela nonchè sedersi o sdraiarsi alle prime avvisaglie di giramenti di testa.

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’utilizzo di rotigotina.

Il cerotto transdermico deve essere rimosso in caso di alcune procedure mediche. Non deve altresì entrare in contatto con fonti di calore (ad esempio coperte elettriche).

In caso di irritazioni nell’area di applicazione del cerotto, è consigliabile evitare l’esposizione diretta alla luce solare fino ad avvenuta guarigione.

Roxatidina

Roxatidina

 

La Roxatidina si usa soprattutto nella terapia di ulcere gastrointestinali, contro l’eccessiva acidità gastrica e, combinata con altri trattamenti, contro il reflusso gastroesofageo.

 

Che cos’è la Roxatidina?

Si tratta di un antagonista dei recettori H2 per l’istamina esistenti nello stomaco. Opera arrestando la secrezione di acido da parte delle cellule dello stomaco.

 

Come si prende la Roxatidina?

Di solito la Roxatidina si prende per bocca, però si può assumere anche tramite iniezioni in vena.

 

Effetti collaterali della Roxatidina

Tra gli eventuali effetti collaterali della Roxatidina troviamo anche:

capogiri

dolore alla testa

diarrea

irrequietezza

costipazione

nausea

vomito

È sempre meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

La terapia con Roxatidina può accrescere le concentrazioni degli enzimi epatici.

La Roxatidina non è indicata in presenza di anuria. Prima di cominciare a prenderla è anche fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

se si soffre (o si ha sofferto) di anuria, disturbi renali o epatici o problemi cardiovascolari

in presenza di gravidanza o allattamento

Rufinamide

Rufinamide

 

La rufinamide si usa per curare le convulsioni collegate alla sindrome di Lennox-Gastaut.

 

Che cos’è la rufinamide?

Si tratta di un anticonvulsivante. Il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce, però si ritiene che operi frenando, a livelli cerebrali, gli impulsi nervosi anomali.

 

Come si prende la rufinamide?

La rufinamide si assume per bocca dopo aver mangiato.

 

Effetti collaterali della rufinamide

L’assunzione di rufinamide può accrescere il pericolo di istinti suicidi e diminuire l’efficienza degli anticoncezionali ormonali.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

capogiri

sonnolenza

mal di testa

nausea

stanchezza

vomito

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore a bocca, viso, labbra, gola o lingua

cambiamenti dell’appetito

diminuzione delle capacità di coordinazione o problemi a camminare

febbre, brividi o dolore alla gola

battito cardiaco irregolare

disturbi psicologici, comportamentali o dell’umore nuovi o in peggioramento

intenso dolore muscolare

capogiri, sonnolenza, stanchezza o debolezza intensi o continui

istinti suicidi

lividi o emorragie

disturbi alla vista

 

Controindicazioni e avvertenze

La rufinamide non è indicata in presenza di sindrome del QT breve (o in caso di situazioni in famiglia) e di gravi disturbi epatici.

Prima di prendere rufinamide è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a cibi e altre sostanze

degli altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori presi, rammentando di citare i medicinali che possono causare sindrome del QT breve, divalproex, acido valproico, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, primidone, lamotrigina, anticoncezionali orali e triazolam

se si soffre (o si è sofferto) di disturbi psicologici, dell’umore, cardiaci o epatici

in presenza di istinti suicidi

in presenza di abuso o dipendenza da alcol

in presenza di dialisi

in presenza di gravidanza o allattamento

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di rufinamide.

La terapia non deve mai essere smessa repentinamente a ragione del pericolo di comparsa di convulsioni.

Il medicinale può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi con il consumo di alcolici e altri farmaci.

 

Prenotazioni

B&P

arese

5×1000

Semustina

Semustina

 

La Semustina viene usata soprattutto nella terapia di tumori al cervello, tumori del colon retto, linfomi e cancro allo stomaco.

 

Che cos’è la Semustina?

Si tratta di un agente alchilante: altera il DNA bloccandone la replicazione e contrastando, di conseguenza, lo sviluppo delle cellule tumorali.

 

Come si prende la Semustina?

Di solito la semustina si assume mediante iniezione in vena.

 

Effetti collaterali della Semustina

La semustina è entrata nelle categorie dello IARC (l’International Agency for Research on Cancer) come cancerogeno di Gruppo 1 (cancerogeno per l’uomo).

Tra i suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

danni ai reni

trombocitopenia

nausea

vomito

iperpigmentazione

Un eventuale sovra dosaggio può provocare:

convulsioni

fibrosi polmonare

leucopenia

neurite ottica

 

Avvertenze

Prima di cominciare una cura con semustina è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si prendono

nell’eventualità in cui si soffra (o si abbia sofferto) di problemi renali o epatici

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

Sevelamer

Sevelamer

 

Si impiega al fine di abbassare i livelli eccessivi di fosforo nel sangue nei confronti di pazienti, con malattie renali, sottoposti a dialisi.

 

Che cos’è il sevelamer?

Esso esplica la sua azione legandosi al fosforo assunto con gli alimenti, prevenendone così l’assorbimento.

 

Come si assume il sevelamer?

Si somministra via bocca (di solito sotto forma di capsule da assumere tre volte al giorno, a stomaco pieno).

 

Effetti collaterali del sevelamer

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

fastidi allo stomaco

scariche di diarrea

costipazione

mal di testa

tosse

conati di vomito

meteorismo

 

È importante rivolgersi subito ad un medico nel caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

Se si è in trattamento con altri medicinali, è opportuno assumerli almeno un’ora prima o tre ore dopo il sevelamer.

È inoltre opportuno chiedere al proprio medico quali cibi contengano più fosforo e in quali quantità dovrebbero essere consumati.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare ciclosporine, litio, teofillina, anticonvulsivanti, medicinali contro irregolarità del battito cardiaco, warfarin e prodotti a base di erbe o vitamine)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di difficoltà di deglutizione o problemi gastrointestinali

in caso di interventi chirurgici a stomaco o intestino

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di sevelamer.

Silodosina

Silodosina

 

La Silodosina si usa nella cura dell’ipertrofia prostatica benigna.

 

Che cos’è la Silodosina?

La Silodosina opera rilassando i muscoli della prostata e della vescica, collaborando così a migliorare il flusso dell’urina e a minimizzare i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna.

 

Come si prende la Silodosina?

La Silodosina si prende per bocca, ai pasti, di solito in forma di capsule.

 

Effetti collaterali della Silodosina

In rari casi la Silodosina può provocare erezioni prolungate e dolorose. Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

capogiri

disturbi nella sfera sessuale

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori o di deglutizione

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

urine scure

svenimenti

erezione prolungata e dolorosa

capogiri gravi o continui

lividi

Ittero

 

Avvertenze

Il medicinale può alterare le capacità di guida o di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se preso con alcolici o con certi altri medicinali. Inoltre, può provocare capogiri e svenimenti quando ci si alza rapidamente, effetto che può essere aggravato da alcol, caldo, attività fisica e febbre.

La Silodosina non si deve prendere in presenza di seri disturbi ai reni o al fegato e se si è in cura con un altro alfa bloccante, ketoconazolo, boceprevir, claritromicina, cobicistat, ciclosporina, itraconazolo, nefazodone, posaconazolo, ritonavir, telaprevir, o telitromicina

Prima di cominciare la cura è anche fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico alfa bloccanti, inibitori della fosfodiesterasi, medicinali per la pressione elevata, antifungini azolici, claritromicina, cobicistat, ciclosporina, diltiazem, eritromicina, nefazodone, probenecid, inibitori della proteasi, telitromicina, acido valproico o verapamil

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi renali o epatici, tumore alla prostata o disturbi di pressione

se si ha in programma un intervento chirurgico agli occhi

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

È anche fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti che si prende silodosina.

Sisomicina

Sisomicina

 

Di solito, la Sisomicina viene consigliata per curare congiuntiviti, cheratiti o blefariti, però si può usare anche per trattare altre infezioni batteriche.

 

Che cos’è la Sisomicina?

Si tratta di un amino glicoside. Questa tipologia di antibiotici opera bloccando la sintesi di proteine da parte dei batteri, provocando così il decesso dei microbi.

 

Come si prende la Sisomicina?

la Sisomicina si può assumere in forma di gocce oftalmiche o di crema ad utilizzo topico. Negli adulti, la posologia prevede di solito la somministrazione di 2 o 3 dosi.

In certe situazioni si può somministrare anche mediante iniezioni intramuscolari.

 

Effetti collaterali della Sisomicina

Tra gli eventuali effetti collaterali della Sisomicina troviamo anche:

diarrea

nausea

vomito

arrossamenti e dolori sulla zona di iniezione

capogiri

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

disturbi all’udito

fastidi renali

disturbi nervosi

 

Avvertenze

Prima di prendere sisomicina è fondamentale avvertire il dottore:

allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di disturbi di salute specifici

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

Sodio cromoglicato

Sodio cromoglicato

 

Il Sodio cromoglicato si usa per curare l’asma e altri disturbi di origine allergica (nello specifico le riniti allergiche e le congiuntiviti allergiche, però anche le allergie di origine alimentare).

 

Che cos’è il Sodio cromoglicato?

Il Sodio cromoglicato opera secondo meccanismi non ancora completamente chiariti.

 

Come si prende il Sodio cromoglicato?

Il Sodio cromoglicato si può prendere in forma di spray nasale, di collirio, capsule per utilizzo orale e tramite inalazione.

 

Effetti collaterali del Sodio cromoglicato

In base della forma in cui viene assunto il sodio cromoglicato può provocare i seguenti effetti collaterali:

vista appannata

irritazione agli occhi

occhi che pungono

leggere irritazioni della gola

tosse

problemi respiratori

dolore alla testa

naso che cola

irritazioni dentro al naso

nausea

rash cutaneo

male alle articolazioni

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

polmonite

respiro sibilante

attacchi acuti di asma

 

Avvertenze

L’utilizzo del collirio può annebbiare la vista, rendendo non consigliabile guidare o manovrare macchinari pericolosi. L’inalatore non si deve usare in presenza di attacchi d’asma acuti.

Prima di cominciare la cura è anche fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico steroidi, medicinali per le allergie,

se si soffre (o si ha sofferto) di stress, traumi, infezioni o altre patologie

se si ha recentemente smesso l’assunzione di steroidi e l’asma si è aggravata

se si usano lenti a contatto morbide (nel caso del collirio)

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

È anche fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di sodio cromoglicato.

Somatropina

Somatropina

 

Viene impiegata nel trattamento della sindrome da intestino corto.

 

Che cos’è la somatropina?

Essa agisce aumentando il flusso di acqua, elettroliti e nutrienti nell’intestino.

 

Come si assume la somatropina?

Viene somministrata tramite iniezioni e la sua assunzione deve essere associata ad una dieta specifica.

 

Effetti collaterali della somatropina

Il trattamento a base di tale farmaco può aumentare il rischio di sviluppare un nuovo tumore in chi abbia già lottato contro alcuni tipi di cancro in età pediatrica e abbia assunto il farmaco per far fronte a una carenza di ormone della crescita. Inoltre è stato associato a aumento della glicemia, pancreatite, dolori, gonfiore o rigidità a muscoli o articolazioni

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

meteorismo

lieve dolore, gonfiore, arrossamento, prurito o livido alla zona di iniezione

gonfiori lievi

lieve senso di nausea

male allo stomaco

conati di vomito

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

febbre, brividi o mal di gola o tosse persistenti

comparsa di neoformazioni a livello cutaneo

mal di testa o capogiri forti o persistenti

dolori a livello muscolare o articolare forti o persistenti

russamento o respiro irregolare durante il sonno

disidratazione

iperglicemia

rash grave

orticaria

prurito

gonfiore a testa, volto, mani, caviglie o piedi forte o persistente

dolore allo stomaco o alla schiena forte o persistente

fiato corto

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

aumento di volume delle mammelle

bruciori, intorpidimenti o pizzicore

mutamenti nell’aspetto o nelle dimensioni di un neo

battito accelerato

ispessimento o indurimento della cute nel sito di iniezione

lividi

insolita sudorazione

problemi alla vista

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

E’ controindicata qualora si soffra di tumore al cervello, di problemi respiratori o di gravi problemi insorti come complicazione di interventi chirurgici o traumi.

Prima del trattamento è importante far sapere al medico:

della presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze (in particolare all’alcol benzilico)

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno assumendo o si sono già assunti, citando in particolare ciclosporina, corticosteroidi, insulina, estrogeni, anticonvulsivanti e altri antidiabetici

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi polmonari o respiratori, ipotiroidismo, pressione alta, problemi al pancreas, al fegato o ai reni, malattie cardiache, disturbi endocrini, diabete, iperglicemia, retinopatia diabetica, leucemia, altri tumori (in particolare al cervello) e crescita di masse insolite (soprattutto nel cervello), scoliosi, sindrome del tunnel carpale, sindrome di Prader-Willi

in caso precedenti di diabete in famiglia

in caso di sovrappeso

in caso di interventi chirurgici o traumi recenti

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la terapia non bisogna assumere sostanze alcoliche.

Sorafenib

Sorafenib

 

S’impiega nel trattamento di tumori al rene, al fegato o alla tiroide.

 

Che cos’è il sorafenib?

Questo farmaco contribuisce a bloccare la crescita delle cellule tumorali inibendo gli enzimi chinasi.

 

Come si assume il sorafenib?

Si somministra sotto forma di compresse. L’assunzione deve avvenire a stomaco vuoto (almeno un’ora prima o due ore dopo aver mangiato) e le compresse devono essere ingerite rigorosamente intere.

 

Effetti collaterali del sorafenib

Può ridurre il numero di piastrine e le capacità di combattere le infezioni. Può altresì aumentare la pressione e scatenare emorragie, gravi problemi gastrointestinali o epatici e gravi reazioni cutanee.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

calo dell’appetito

dolore a bocca, ossa, muscoli, stomaco o articolazioni

senso di nausea

variazioni del sapore

sensazione di stanchezza

cambiamenti della voce

conati di vomito

costipazione

scariche di diarrea

cute secca

perdita o assottigliamento dei capelli

mal di testa

stato di debolezza

perdita di peso corporeo

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

insolita raucedine

flusso mestruale più abbondante del solito

dolori, crampi o debolezza ai muscoli

epistassi frequente

intorpidimento a braccia o gambe

debolezza da un singolo lato del corpo

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

arrossamenti, dolore, gonfiore, intorpidimenti, ulcere o vesciche ai palmi delle mani o alle piante dei piedi

sintomi convulsivi

capogiri, sensazione di testa leggera o mal di testa forti o persistenti

forti mal di stomaco, vomito o nausea

fiato corto

difficoltà nel parlare

improvviso aumento della sudorazione

improvviso aumento di peso corporeo

gonfiore, vesciche, dolori o arrossamenti in bocca o in gola

gonfiore a caviglie, mani o piedi

ferite che non si rimarginano

feci scure o con sangue

urine con sangue

stato di confusione

sangue nell’espettorato o nello sputo

problemi alla sfera sessuale

minzione ridotta

sintomi depressivi

svenimenti

battito accelerato o irregolare

febbre, brividi o tosse o mal di gola persistenti

emorragie o lividi

insolite stanchezza o debolezza

insolite emorragie vaginali

vomito simile a caffè

 

Controindicazioni e avvertenze

Il suo impiego può essere controindicato in caso di sindrome del QT lungo congenita e di trattamento con carboplatino e paclitaxel contro il carcinoma polmonare a cellule squamose.

Prima della cura è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, citando in particolare i farmaci che possono causare un prolungamento dell’intervallo QT, fenobarbital, primidone, rifamicine, warfarin, carbamazepina, dexametasone, idantoine, nevirapina, neomicina (per via orale e iperico

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di scompenso cardiaco o altri problemi al cuore, disturbi gastrointestinali, problemi epatici, renali o alla tiroide, dolore al petto, pressione alta, emorragie e problemi nei livelli di elettroliti nel sangue

se si è mai stati curati per un cancro al polmone

in caso di intervento chirurgico (recente o programmato)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di sorafenib.

Inoltre, sia in corso di trattamento che nelle due settimane successive alla sua interruzione, le donne e gli uomini in fertili devono utilizzare efficaci strumenti contraccettivi.

Sorbitolo

Sorbitolo

 

Il Sorbitolo si usa soprattutto nella cura della costipazione occasionale.

 

Che cos’è il Sorbitolo?

Si tratta di un lassativo. Opera mantenendo i fluidi nel colon, facilitando così le contrazioni della muscolatura intestinale.

 

Come si prende il Sorbitolo?

Il Sorbitolo si può prendere per bocca o in forma di clistere.

 

Effetti collaterali del Sorbitolo

Tra gli eventuali effetti collaterali del sorbitolo troviamo anche:

irritazione anale

diarrea

gas

nausea

crampi addominali

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

costipazione nonostante l’utilizzo di sorbitolo

capogiri

sanguinamenti dal retto

repentino calo di peso

gonfiori

vomito

debolezza

 

Avvertenze

A meno di indicazione medica, durante la terapia con sorbitolo non bisogna prendere altri lassativi o emollienti delle feci. Inoltre la cura non deve durare per più di 1 settimana.

Prima di usare il sorbitolo è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale (nello specifico ad altri antibiotici) o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di disturbi nell’equilibrio acido-base, diabete, dolori addominali, nausea, vomito o emorragie dal retto

in presenza di disidratazione

in presenza di gravidanza o di allattamento al seno

Sotalolo

Sotalolo

 

Si somministra in presenza di alcune anomalie del battito cardiaco (come la fibrillazione atriale) al fine di mantenere una frequenza regolare.

 

Che cos’è il Sotalolo?

E’ un antiaritmico che promuove il mantenimento della regolarità del battito cardiaco.

 

Come si assume il Sotalolo?

Si somministra per via orale (in genere sotto forma di compresse o soluzione) o mediante iniezioni direttamente in vena.

 

Effetti collaterali del Sotalolo

Il suo utilizzo può condurre ad un prolungamento dell’intervallo QT; il rischio di eventuali gravi irregolarità del battito cardiaco è maggiore nel sesso femminile. Può altresì influenzare i risultati di alcune analisi di laboratorio e i livelli di zuccheri nel sangue e mascherare i sintomi di ipoglicemia (in chi già soffra di diabete) e quelli dell’ipertiroidismo.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

scariche di diarrea

capogiri

sensazione di stanchezza

conati di vomito

stato di debolezza

mal di testa

senso di nausea

 

È importante contattare celermente un medico in caso di:

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

nuove irregolarità cardiache o peggioramento di quelle preesistenti

capogiri o stanchezza, gravi o persistenti

fiato corto

improvviso e immotivato aumento di peso

gonfiore a mani, caviglie, gambe i piedi

senso di oppressione o dolore al petto

svenimenti

battito accelerato o rallentato

inconsueta sudorazione

 

Complicazioni e avvertenze

Il trattamento a base di tale farmaco non è adatto per tutte le anomalie del battito cardiaco; oltre ad alcuni problemi cardiaci anche altre condizioni – come gravi disturbi renali, asma o altri problemi respiratori, bassi livelli di potassio o magnesio ed essere portatori di pacemaker – possono controindicare l’assunzione del farmaco. Non deve essere inoltre assunto insieme ad altri antiaritmici, agli antidepressivi triciclici o a qualsiasi medicinale che aumenta il rischio di prolungamento dell’intervallo QT.

In caso di contemporaneo trattamento con antiacidi contenenti alluminio o magnesio, è necessario assumerli almeno 2 ore prima o dopo il sotalolo.

Il suo impiego può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi, soprattutto se concomitante a quella di alcolici o di altri farmaci. Inoltre la febbre, l’alcol, l’attività fisica e il caldo possono aumentare il rischio di capogiri e svenimenti associabili alla cura, soprattutto al mattino quando ci si alza dal letto.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare altri antiaritmici, calcio antagonisti, fenotiazine, chinoloni, antidepressivi triciclici, beta agonisti, epinefrina, insulina, clonidina, digossina, diuretici, guanetidina, reserpina, macrolidi, ketolidi e altri medicinali contro il diabete)

se si è assunto un antiaritmico nel recente passato

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di altri disturbi cardiaci, problemi respiratori o polmonari, problemi nel flusso del sangue, negli elettroliti presenti al suo interno (ad esempio potassio o magnesio) o nei livelli di acidi o basi nell’organismo, pressione bassa, ipoglicemia, ipertiroidismo, disturbi renali, diabete e tumori al surrene

in caso di programmato intervento chirurgico

in caso di donne gravide in fase di allattamento

È sempre necessario far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di sotalolo.

La sua assunzione non deve essere mai interrotta senza previo consenso medico.

Sterculio

Sterculio

 

Lo Sterculio si usa per curare la costipazione, anche durante la gestazione.

 

Che cos’è lo Sterculio?

Si tratta di una gomma di origine vegetale che opera come fonte di fibre, incrementando il volume delle feci e svolgendo di conseguenza un effetto lassativo.

 

Come si prende lo Sterculio?

Lo Sterculio si prende per bocca, di solito 1 o 2 volte al dì, dopo aver mangiato.

 

Effetti collaterali dello Sterculio

Tra gli eventuali effetti collaterali dello sterculio troviamo anche:

meteorismo

gonfiore addominale

ostruzioni intestinali

accumulo di feci secche e dure nell’intestino

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di costipazione prolungata.

 

Avvertenze

Non si consiglia di prendere sterculio poco prima di andare a letto.

Prima di cominciare la cura è anche basilare avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale (nello specifico ai lassativi) o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo

se si soffre (o si ha sofferto) di colite ulcerosa, problemi di deglutizione, ostruzioni intestinali, atonia intestinale o presenza di grosse masse di feci disidratate nell’intestino

se si assumono pochi fluidi

nell’eventualità di gravidanza o allattamento al seno

È anche fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di sterculio.

 

Prenotazioni

 

Stiripentolo

Stiripentolo

 

S’impiega nel trattamento di alcune forme di epilessia nei bambini. Nello specifico, trova applicazione nei casi in cui altri medicinali non siano risultati efficaci nel trattamento dell’epilessia mioclonica grave dell’infanzia (nota anche come sindrome di Dravet).

 

Che cos’è lo Stiripentolo?

E’ un anticonvulsivante il cui esatto meccanismo di funzionamento non è noto; si ritiene che apporti a un aumento della trasmissione dell’impulso nervoso dipendente dal neurotrasmettitore acido gamma-amminobutirrico.

 

Come si assume lo Stiripentolo?

Si somministra per via orale.

 

Effetti collaterali dello Stirpentolo

Fra i suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

senso di nausea

conati di vomito

aggressività

anoressia

atassia (tremori)

stato di sonnolenza

eccitabilità

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

 

Avvertenze

Il farmaco non è indicato per l’età neonatale.

Prima della cura è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare altri anticonvulsivanti, carbamazepina, clobazam, fenobarbital, primidone, fenitoina e diazepam)

delle malattie e dei disturbi di salute di cui il bambino soffre (o abbia sofferto nel pregresso)