Dissetanti, rinfrescanti, colorate e invitanti. Per molti di noi, resistere alla tentazione delle bevande gassate è quasi impossibile. Ma c’è un’incognita che non va sottovalutata: la presenza di un colorante dannoso per il nostro organismo, il 4 MEI. Quali rischi corriamo assumendo bevande gassate? C’è un limite entro il quale possiamo stare tranquilli?

I risultati degli studi

Recentemente Lancet Oncology ha pubblicato uno studio dello IARC (International Agency for Research on Cancer)  e inserisce nella lista delle sostanze potenzialmente cancerogene una sostanza contenuta in alcuni coloranti presenti in molte bevande e alimenti. Dallo studio, condotto dai ricercatori del John Hopkins Center for a Livable Future di Baltimora, emerge che l’equivalente di una lattina di bevanda gassata zuccherata al giorno aumenta il rischio di ammalarsi di cancro se è contenuto un sottoprodotto del caramello, il colorante 4 MEI (4-metilimidazolo), un colorante artificiale, indicato in Europa come E150c ed E150d.

“I consumatori di bevande gassate – spiega il dott. Michele Caruso, Responsabile Oncologia Medica di Humanitas Centro Catanese di Oncologia –  sono esposti ad un rischio di cancro evitabile e non motivato in quanto il colorante viene aggiunto solo per motivi “estetici”. In Europa già tre anni fa, L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, diffuse una valutazione scientifica proprio sui coloranti sintetici a base di ammoniaca, che sono di quattro tipi: l’E 150 d, l’E150 c, l’E150 a (classe I) e il solfito-caustico E150 b. L’Efsa stabilì quindi per la prima volta una dose giornaliera accettabile (Dga) di gruppo (applicabile cioè a tutti e quattro i tipi di coloranti utilizzati dall’industria alimentare), pari a 0,3 g per Kg di peso corporeo al giorno per tutti, adulti e bambini”.

Le incognite per la salute

In Italia, l’industria delle bevande analcoliche non impiega l’E 150 c, ma fa un uso comunque dell’E150 d.

Il colorante si trova in molte bibite, dalle cole al chinotto, ma anche nelle caramelle, in alcuni aceti balsamici e nella salsa di soia. E’ facile superare il dosaggio di 0,3 g per kg consigliata dall’Efsa anche superando i 5 g per kg.

Naturalmente il rischio per la salute è legato all’assunzione di tale sostanza, con gli alimenti e/o le bevande che lo contengono, solo se è costante e continua nel tempo: “La popolazione che assume gli alimenti “incriminati” è esposta al 4-methylimidazole attraverso la sua presenza nei caramelli; questo colorante – chiarisce il dott. Caruso –  è stato testato riguardo alla carcinogenicità in topi e ratti  e ha causato l’aumento dell’incidenza dei carcinomi degli alveoli e dei bronchi nei topi maschi e femmina, e della leucemia nei topi femmina. Uno dei tumori che potrebbe insorgere è quello alla prostata, nei maschi. Il meccanismo di carcinogenesi non è stato ancora chiarito”. 

Sembra dunque che tutti siano a rischio, senza distinzioni particolari, in quanto i coloranti oncogeni, presenti nella stragrande maggioranza delle bibite gassate a larghissima produzione e consumo, agiscono indisturbati e indistintamente. Sono sempre validi però i consigli generici legati all’alimentazione e allo stile di vita: “Rischiamo tutti in maniera indifferenziata – conclude il dott. Caruso. In particolare però le persone che abusano di bevande gassate, che contengono il caramello, e che non seguono una corretta dieta (povera di grassi e ricca di vegetali)  accompagnata da uno stile di vita errato. In generale sono consigli validi per tutti: non fumare, adottare una dieta povera di grassi e praticare regolarmente esercizio fisico”.

I rischi dei coloranti: 

  • Secondo uno studio dello IARC (International Agency for Research Cancer) pubblicato da Lancet Oncology, una sostanza contenuta in moltissime bibite gassate sarebbe cancerogeno. E’ il 4 MEI, indicato in Europa con le sigle E150c e E150d
  • L’Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare, ha stabilito una dose giornaliera accettabile (dga), pari a 0.3 gr per ogni kg di peso corporeo. E’ però molto facile superare tale soglia
  • Oltre alle bibite gassate, il colorante cancerogeno è presente anche nelle caramelle, in alcuni aceti balsamici e nella salsa di soia.
  • Gli studi hanno evidenziato una maggiore incidenza dei carcinomi degli alveoli e dei bronchi nei topi maschi e della leucemia nei topi femmina.