Da anni le società scientifiche nazionali e internazionali raccomandano di seguire alcune linee guida per una sana alimentazione che protegga la nostra salute dalle malattie più diffuse. Mangiare alimenti ricchi di fibre, ridurre l’apporto dei grassi e il consumo di alcolici, mantenere un peso corporeo ragionevole, se non ideale, praticando attività sportiva. Queste sono alcune regole d’oro che possono aiutare a prevenire anche alcune tipologie di cancro.

Ma qual è l’alimentazione adeguata per il paziente oncologico? In molti casi l’alterazione del metabolismo causata dalla malattia e gli effetti collaterali dei trattamenti di chemioterapia e radioterapia (nausea, stomatite, alterazione del gusto e dell’olfatto…) non favoriscono una corretta assunzione di cibo. Questo squilibrio non solo può causare un progressivo dimagrimento ma può anche ridurre l’efficacia delle terapie, aumentando il rischio di complicanze infettive a causa della diminuzione delle difese immunitarie. “Nelle sue forme gravi la malnutrizione proteico-calorica – spiega la dott.ssa Caterina Trischitta, specialista in Medicina Interna e in Malattie del Fegato e del Ricambio di Humanitas Centro Catanese di Oncologia – deve essere considerata una vera e propria malattia che si associa al tumore e ne condiziona notevolmente la prognosi. Tanto che il 20% dei malati oncologici giunge al decesso per problemi strettamente dipendenti dal calo ponderale e non per motivi specifici della neoplasia”.

Per questo motivo è fondamentale seguire una dieta personalizzata, che tenga conto della prognosi della malattia e delle condizioni generali del paziente. Presso Humanitas Centro Catanese di Oncologia la terapia nutrizionale viene messa a punto in collaborazione sinergica tra chirurgo, oncologo, radioterapista e nutrizionista nell’ottica di potenziare i trattamenti anti-neoplastici. “Il primo passo da compiere – continua la dott.ssa Trischitta – è fare educazione terapeutica, cioè aiutare i pazienti e i loro familiari a comprendere il ruolo di una corretta nutrizione. In secondo luogo viene prescritta una dieta che tenga conto del grado di anoressia, della perdita di peso, del senso di sazietà precoce, delle alterazioni del gusto. Vengono inoltre fornite al paziente una serie di raccomandazioni che aiutano ad affrontare e in parte a risolvere alcuni dei problemi nutrizionali”.

La dieta non è l’unica strategia per sconfiggere i tumori, ma un’alimentazione sana e personalizzata può aiutare a combattere le conseguenze del cancro, a ridurre il rischio di recidiva o di sviluppo di una nuova malattia oncologica, contribuendo al benessere del paziente.