Si chiama Single Port Vats Lobectomy ed è la tecnica di chirurgia toracica mini-invasiva video assistita più innovativa, che sfrutta il continuo progresso tecnologico nel campo della scienza medica e permette di intervenire attraverso un unico piccolo accesso.

Si adopera per asportare un lobo polmonare in presenza di tumore e per il Centro Catanese di Oncologia di Humanitas è ormai divenuta la tecnica più consueta di approccio chirurgico per le neoplasie polmonari.

Caratteristiche della tecnica

“Abbattendo il numero di complicanze perioperatorie, l’obiettivo principale di questo tipo di interventi condotti su pazienti affetti da carcinoma polmonare – spiega il dott. Paolo Macrì, Responsabile dell’Unità di Chirurgia Toracica di Humanitas Centro Catanese di Oncologia – è la radicalità oncologica, per cui in questi casi l’intervento viene eseguito asportando la regione polmonare malata, isolando e suturando direttamente nel polmone le strutture nobili quali i vasi arteriosi e venosi, oltre che i bronchi. In più si procede con l’asportazione completa e radicale di tutti i linfonodi che drenano la regione del torace in cui si trova il polmone affetto (linfonodi ilari e mediastinici). Con questo tipo di tecnica videotoracoscopica – continua – si possono ormai eseguire tutti gli interventi che si eseguirebbero con tecnica open.

I vantaggi per il paziente

I vantaggi per i pazienti sono molti: innanzitutto, secondo alcuni studi, la Single Port Vats Lobectomy è ben maggiormente tollerata dal nostro sistema immunitario, da qui le migliori curve di sopravvivenza associate alla tecnica. Infatti grazie all’utilizzo di accessi molto piccoli, vi è un minore rilascio di sostanze tossiche che di fatto indebolirebbe il sistema immunitario.

Di fatto anche il dolore percepito dal paziente è minore, sia per le piccole dimensioni degli accessi, ma soprattutto per il fatto che l’unica piccola apertura del torace permette, mediante gli strumenti adeguati, di operare i pazienti direttamente attraverso il naturale spazio intercostale senza dover di fatto divaricare le costole.

I vantaggi di questa metodica chirurgica sono massimizzati nei pazienti con “singolo nodulo polmonare” riscontrato occasionalmente durante lo screening o nel corso di esami strumentali come TC e PET, soprattutto se supportata dalla metodica Medico Nucleare di localizzazione radioguidata.

Quest’ultima metodica è stata introdotta di recente nel nostro Ospedale, di concerto con il Servizio di Medicina Nucleare per far fronte alla necessità di localizzare direttamente in sala operatoria lesioni polmonari molto piccole – definite in gergo non palpabili – garantendo al contempo la completa radicalità chirurgica e la velocizzazione dei tempi operatori.

L’intervento di Single Port Vats Lobectomy è generalmente eseguito in anestesia generale, ma a volte nei pazienti più anziani anche in anestesia loco-regionale, decisa di volta in volta in collaborazione con l’Unità Operativa di Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore, nello spirito che contraddistingue da sempre tutte le nostre attività cliniche: la multidisciplinarietà al servizio del paziente, affinché si possa trovare la cura personalizzata più appropriata per ciascuno.

La Chirurgia Toracica dell’ospedale, nonostante la sua giovane età, oggi esegue infatti circa 60 lobectomie per tumore ogni anno di cui mediamente il 70% con questo approccio. È coordinata dal dott. Paolo Macrì e composta dai dottori Marco Santangelo, Stefania Maria e Francesco Barbagallo.

L’ospedale fa inoltre parte del “Vats Group”,composto da da 54 strutture italiane specializzate in questa pratica chirurgica, che fa dello scambio di informazioni ed esperienze un elemento fondamentale per il miglioramento continuo.